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VISIONS DU RÉEL 2024

Recensione: Apple Cider Vinegar

di 

- La pietra è al centro del film di Sofie Benoot, un saggio filosofico e giocoso sull'interconnessione tra noi, la natura e il cosmo durante l'Antropocene

Recensione: Apple Cider Vinegar

L'ultima fatica della regista belga Sofie Benoot, Apple Cider Vinegar, in anteprima mondiale nel Concorso internazionale di Visions du Réel, è un film-saggio libero e giocoso che racconta la storia dell'Antropocene senza mai nominare il termine.

Anche se l'epoca in cui l'uomo ha cambiato la Terra viene affrontata nella seconda metà del film, il suo punto di partenza è direttamente collegato ad essa. La voce fuori campo è condotta in prima persona dall'iconica attrice gallese Siân Phillips, che per decenni è stata la voce di numerosi documentari sulla natura. Ci racconta che l'analisi del suo calcolo renale ha dimostrato che contiene un minerale che si trova solo in Antartide. Benoot e Phillips non vanno esattamente alla ricerca di come ciò sia accaduto; piuttosto, usano il calcolo come, ehm, un trampolino di lancio verso un'esplorazione più approfondita di questioni ambientali e sociali, condita da riflessioni filosofiche ben dosate. È un film curioso, in cui la voce roca di Phillip ci immerge dolcemente nell'idea che la pietra è viva quanto gli esseri umani e che sono profondamente connessi tra di loro.

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Phillips parla direttamente allo spettatore mentre guardiamo le webcam naturalistiche in diretta che, secondo lei, sostituiscono quello che faceva prima. Immagini notturne di oranghi addormentati con cuccioli in braccio, la proboscide di un elefante che si avvicina curiosamente alla telecamera, o immagini ricorrenti di una camera su cui un piccolo ragno ha tessuto la sua tela si alternano a "scene vuote": una ferrovia sotto la neve, un lago tranquillo in cui non succede nulla. Realizzare un documentario naturalistico significa sempre aspettare molto, ma nel corso della carriera di Phillips i tempi sono diventati sempre più lunghi man mano che l'uomo invadeva sempre più la natura selvaggia.

Phillips visita la Palestina, dove si trovano più di 300 cave che producono materiale per le case israeliane, mentre la gente del posto conserva i fossili di pesce trovati tra gli strati di pietra vecchi di milioni di anni. In California, dove la maggior parte delle persone semplicemente non pensa al fatto di trovarsi su una linea di faglia ("È come costruire una casa su una scogliera", dice un sismologo), una signora che convive con un dolore cronico riconosce quali placche tettoniche del mondo si stanno muovendo in base a quale parte della sua schiena le fa male. In Inghilterra, un geologo viaggia con la sua famiglia e si ferma davanti a ogni roccia, stimandone l'età e l'origine, spesso sorprendenti. Sull'isola di Fogo, a Capo Verde, gli esseri umani hanno accettato la pietra come compagna di vita: dopo l'eruzione vulcanica, le loro case non solo sono circondate dal magma freddo, ma è anche penetrato nelle pareti.

Sebbene l'approccio sembri tortuoso, saltando tra parti del mondo apparentemente scelte a caso e una miriade di sotto-argomenti, il film racconta una storia facile da seguire grazie alle sue associazioni visive e semantiche, montate da Benoot e Liyo Gong in modo da funzionare come un imbuto, con tutti i rivoli disparati che confluiscono nello stesso fiume, le cui sponde non sono strettamente definite, ma la cui direzione è inconfondibile. Il montaggio mostra un altro lato ludico, lasciando spesso che l'inquadratura duri qualche secondo in più dello stretto necessario, con la macchina da presa di Jonathan Wannyn che si inclina o zooma fino a  sfocare, come a dire che c'è ancora molto da esplorare e da capire sul nostro legame con il pianeta e su tutti i legami reciproci tra noi, la natura e il cosmo. Apple Cider Vinegar è un film interessante e piacevole e costituisce un valido contributo alla nostra crescente consapevolezza di non essere separati gli uni dagli altri o in genere dal mondo.

Apple Cider Vinegar è una coproduzione tra la belga Inti Films e l'olandese Pieter van Huystee Film. Filmotor, con sede a Praga, si occupa  dei diritti internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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