13/05/2005

Alla Mostra di Venezia 2001 con Velocità massima Daniele Vicari vinse il premio per l'opera prima. oggi debutta alla Settimana della critica di Cannes con la sua opera seconda L’orrizonte degli eventi, che arriverà nelle sale italiane venerdì 20 maggio, distribuito da Medusa in 80 copie.

Anche qui, come nel film di Marco Tullio Giordana in Concorso, entra in scena il nostro rapporto con l'universo dei migranti. Da un lato Max, 35enne fisico nucleare che precipita in una crisi esistenziale e professionale, dall'altro il giovane pastore albanese Bajram schiavo di una banda di connazionali.
Lo scenario, l'Abruzzo con il Gran Sasso, è lo stesso dove hanno lavorato i registi Giuseppe De Santis (Uomini e lupi) e i fratelli Taviani (Il sole anche di notte). "Ho scoperto una montagna nel contempo tecnologica e arcaica dove convivono questo laboratorio di fisica nucleare, luogo ipertecnologico che guarda al futuro, e il mondo premoderno dove s'arrangiano i pastori. Un doppio universo fatto a strati, metafora della globalizzazione", spiega Vicari. Nella prima parte del film i movimenti della macchina da presa sono "matematici", programmati, nella seconda irregolari e non studiati.

L'orizzonte degli eventi omaggia il cinema italiano del passato. "Mi sono formato sul neorealismo critico di Visconti, De Sica, ho un legame viscerale con questo cinema che ha utilizzato gli ambienti come specchio della condizione interiore dei personaggi", conclude il regista.

Domenico Procacci (Fandango) che produce insieme a Medusa, sottolinea l'impegno a realizzare film dal non facile appeal commerciale. Per fortuna il caso Sorrentino con il successo di Nastri e David testimonia quanto sia importante investire in opere prime e seconde, perché tutti gli autori possano crescere.