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CANNES 2005 Un Certain Regard

Habana Blues, chiude con ritmi latini

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Qualche anno fa, Buena Vista Social Club di Wim Wenders tracciava il ritratto di una Cuba idealizzata, quasi stereotipata, culturalmente e musicalmente imprigionata negli anni ’60. Nel film di Wenders i vecchi musicisti diventavano nuovi miti. Quest’anno il cineasta spagnolo Benito Zambrano ha proposto un sguardo molto più attuale ( e forse più vicino della realtà) con Habana Blues, il film che ha chiuso ieri la sezione Un Certain Regard a ritmi latini. Ma questa volta non c’è posto per i miti. Nulla è (ancora) acquisito. Malgrado il tono globalmente ottimista del film, Zambrano non nasconde la lotta per una vita diversa... altrove.

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Centrato sull’amicizia e l’ambizione di due musicisti – interpretati in piena complicità dai due protagonisti Alberto Joel García Osorio e Roberto Sanmartin – la sceneggiatura – sritta dal regista Ernesto Chao – trasporta lo spettatore ai ritmi di una banda originale che si impone quasi fosse un protagonista. La musica è presente in tutti i momenti del film, anche nei più crudeli quando si abborda il tema della misera e dell’immigrazione clandestina come sola forma di avvenire. Zambrano, che ha studiato alla scuola internazionale di cinema di San Antonio de los Baños, all’Avana, ha voluto realizzare un film vicino alla realtà socio culturale del paese: « la mia sola pretesa – spiega il regista – è che il pubblico si diverta visivamente con le scenografie meravigliose dell’Avana, ma allo stesso tempo che recepisca, in modo musicale, originale e diretto il sentimento di autenticità di questo paese »
Girato nella capitale cubana nel 2004, Habana Blues non è forse il film che potremmo aspettarci dal regista, dopo l’inaspettato successo del suo primo lungo metraggio Solas, Premio del pubblico alla Berlinale nel 1999 e vincitore di 5 Goyas. Ma, secondo Antonio P. Perez, produttore esecutivo di Zambrano per la seconda volta, il film permetterà all’autore di presentare un’immagine di sè diversa da quella che traspare in Solas, « un autore drammatico, di linea dura ».
Uscito in Spagna il 18 marzo, Havana Blues ha iniziato ieri la sua carriera mondiale a Cannes, grazie a Pyramide International che ne garantisce le vendite internazionali. Il film prodotto da Antonio P. Peréz per Maestranza Films, in coproduzione all’ICAIC (Cuba) e a Piramide Productions (Francia), in cooperazione a Warner Bros Pictures, vede la partecipazione di TVE, Canal + Spagna e il sostegno di Eurimages, Ibermedia e del Programma Media dell’Unione Europea.

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(Tradotto dall'inglese)

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