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VENEZIA 2005 Venice days

Before it had a name: Nel nome dell’amore

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Presentazione ufficiale, questa mattina, dell’ultimo film presentato ai Venice Days; la coproduzione americano-italiana Before it had a name. Scritto dalla coppia – anche nella vita reale — Giada Colagrande e Willem Dafoe, che compaiono anche nel film come amanti, la pellicola segna la seconda prova da regista per la Colagrande. Austero nello stile ma denso di significato e di mistero, il film oppone il razionale all’irrazionale, ed è ricco di dettagli raramente visti al cinema.

Dafoe è Leslie, custode di una villa isola e misteriosa, coperta di gomma, che si trova al bordo di un bosco, ricoperta da un immacolato manto di neve. Dopo la morte del proprietario, la sua vedova, l’italiana Eleonora (Colagrande) arriva per prendere possesso della casa, e in qualche modo, permette al custode di continuare ad esserne il proprietario. “Prenditi cura anche di me”, dice, “sono parte di questa casa, ora”.

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“Abbiamo scritto la sceneggiatura insieme, basandola su un’idea che avevo da un po’,” dice Willem Dafoe. “Era la prima vola che iniziavo un progetto,” dice l’attore, sebbene “naturalmente la scrivevo da tempo”. Per la regista “Era la prima volta che scrivevo in inglese, e per questo Willem ha dovuto aiutarmi a farlo. Essendone la sceneggiatrice, ma anche la regista e l’attrice, ho lavorato duramente per restare fedele all’idea originale di Willem”.

Before it had a name è il primo film americano della Colagrande. “Non ho mai realizzato che ci fosse una così grande differenza tra il modo di girare in Europa e in America”, dice la regista, “La gente mi dice che il film ha una sensibilità europea, anche se ambientato negli Stati Uniti, e girato in parte con una troupe americana”. Focalizzato su due persone che vivono un’appassionata relazione e su un abbondante uso di metafore, il film ha di certo più in comune con i drammi intimisti d’autore del vecchio continente che con il nuovo cinema americano. Alla domanda su come crede che il pubblico americano reagirà al suo film, la Colagrande risponde “Non lo so, è difficile valutarlo. Il pubblico americano mi sorprende spesso per il suo sostegno, o la mancanza di sostegno, ad un film”. Qualunque sarà la reazione del pubblico americano, Before it had a name è certamente tra le gradevoli,–e decisamente autoriali -sorprese dei Venice Days.

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(Tradotto dall'inglese)

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