22/11/2005

Dopo Costa Gavras (La Mannaia [+leggi anche:
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scheda film]) e Richard Berry (La boîte noire) nel 2005 e mentre si preparano le uscite il 15 febbraio 2006 di Fauteuils d'orchestre di Danièle Thompson e il 26 aprile di Quatre Etoiles [+leggi anche:
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scheda film] di Christian Vincent in cui è al fianco di Isabelle Carré (leggi l'articolo, José Garcia continua la sua irresistibile ascesa con il settimo lungometraggio di Régis Wargnier. L'attore veste i panni del commissario Adamsberg in Pars vite et reviens tard (Have Mercy on Us All), l'adattamento del poliziesco di Fred Vargas, un best-seller pubblicato nel 2002. Questo thriller prodotto da LGM e Gaumont (già associati per il film 36, quai des Orfèvres [+leggi anche:
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scheda film]) per un budget di 12 milioni di euro entrerà in produzione a Parigi nel marzo del 2006.

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Specialista negli adattamenti dalla letteratura al cinema, il regista di Indocina (Oscar per il miglior film straniero nel 1993) e di Man to man, film che ha inaugurato l'ultima edizione della Berlinale, si avventura per la prima volta nell'universo poliziesco con la corsa contro il tempo di un investigatore intuitivo alle prese con un criminale che punta sul panico mediatico innescato dalle voci di una epidemia di peste a Parigi. Un progetto che punta su tre elementi vincenti: l'ascesa di José Garcia che è riuscito a 40 anni ad astrarsi dai ruoli comici privilegiando ruoli drammatici di qualità, la tendenza del cinema francese ad adattare i romanzi, e il gran rispolvero del polar, un genere che attrae di nuovo gli investitori dopo il successo di 36, quai des Orfèvres di Olivier Marchal (2 milioni di spettatori) e di Tutti i battiti del mio cuore [+leggi anche:
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scheda film] di Jacques Audiard (1 milione di spettatori).

(Tradotto dal francese)