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KARLOVY VARY IFF

Sale malridotte, la spina nel fianco

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Una ‘recensione’ post-festivaliera si basa di solito sulla qualità dei film presenti, ma Jiri Bartoska ha rotto quest’anno la tradizione dando un’attenzione maggiore agli standard tecnici del festival— o, ancora di più, alle sue mancanze.

Il presidente del Karlovy Vary Film Festival e il suo comitato organizzativo si sono spazientiti davanti alle lamentele che, nuovamente, hanno coinvolto le condizioni delle sale di proiezione del festival. I principali, al Thermal, hanno ancora un bisogno disperato di ristrutturazione, e così anche le restanti sale della città in cui i film del festival sono stati presentati. La maggior parte di essi, secondo gli organizzatori, versano nello stesso stato in cui erano dodici anni e più fa, e tra questi il cinema Cas, divenuto un bersaglio a causa del contratto di affitto e dei posti a sedere vetusti, mai sostituiti in tempo per il festival.

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"Tutti [i coinvolti] devono capire che il festival durerà, ha successo ed è ora di migliorare la qualità dei nostri i film con standard tecnici adeguati" ha detto Bartoska, preoccupato che gli sponsor del festival possano ritirarsi in futuro se la questione non verrà risolta.
Le responsabilità per la manutenzione delle sale è solo parzialmente del municipio di Karlovy Vary.
Il Sindaco Monika Makkiehova ha ammesso alla Czech Press Agency che le critiche di Bartoska contengono “delle verità". Ha però promesso, per conto del municipio, che “i problemi relativi alle sale saranno risolti” prima della 42ma edizione del festival, il 29 giugno del prossimo anno.

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(Tradotto dall'inglese)

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