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FESTA DI ROMA Concorso

Guédiguian alla ricerca dell'identità

di 

Le voyage en Arménie [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, di uno dei registi più engagé di Francia, Robert Guédiguian, arriva alla Festa Internazionale di Roma proprio all'indomani dell'approvazione da parte della Camera bassa del parlamento francese di una proposta di legge che definisce reato la negazione del genocidio degli armeni.

"Ero ieri al parlamento - ha detto il regista dopo la proiezione del film per la stampa - e sono assolutamente d'accordo sulla condanna delle dichiarazioni negazioniste. In Francia già esiste una legge che condanna la negazione dei campi di concentramento e dello sterminio ebreo e un'altra sulle colonie francesi. Sono leggi che si basano su fatti incontestabili".

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A suggellare questa verità, con singolare tempismo è arrivato in questi giorni il premio Nobel allo scrittore turco Orhan Pamuk, "reo" di aver nominato il genocidio di armeni e curdi.

Con questo film, uscito sugli schermi francesi a giugno, il regista marsigliese di sangue armeno torna alle proprie radici attraverso la storia di un medico cardiologo francese (Ariane Ascaride), che parte alla volta di Erevan alla ricerca del padre che, scopertosi gravemente malato di cuore, è tornato di nascosto nella sua terra natale. La donna, che ritiene di non avere alcun senso dell'appartenenza, scoprirà invece la sua "armenità" in questo viaggio ai piede del monte Ararat.

"La questione dell'identità - spiega Guédiguian - si pone con urgenza sempre maggiore. Sappiamo quanto la globalizzazione porti alla perdita della propria diversità. Possiamo rileggere Pasolini su questo argomento. Mi sono detto che questo argomento è trattato e gestito da nazionalisti ed estremisti, mentre la realtà non è né di destra né di sinistra. L'identità è una cosa che si puo trattare in modo non reazionario e regressivo". Il film - che ritrae l'Armenia senza omettere i lati oscuri del capitalismo post comunista - è nato da un viaggio nel 2000 per una retrospettiva del regista: "Mi sono accorto che la gente per strada ci riconosceva, che ero considerato una sorta di ambasciatore dell'Armenia. Il pubblico ci ha domandato di fare un film lì. Le voyage en Arménie è dunque un film su ordinazione".

Dopo le riprese, i rapporti di Guédiguian con l'Armenia si sono rafforzati: "Ci tornerò presto per fare una serie di presentazioni del cinema europeo".

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