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FESTA DI ROMA Concorso

Iosseliani e la malattia del potere

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Una parabola sulla sete di potere, quella malattia con la quale tutti noi ci confrontiamo, una tentazione alla quale è difficile sfuggire. Ma non impossibile.

Il maestro georgiano Otar Iosseliani torna, dopo Lundi matin, Orso d'argento alla Berlinale 2002, con una favola che ha le radici ben piantate nel terreno scivoloso della realtà. Protagonista di Giardini in autunno [+leggi anche:
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(Jardins en automne) - in concorso alla Festa Internazionale di Roma - è un ministro che comincia a vivere dal momento in cui gli viene sottratta la poltrona del potere.

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"Mi piace molto - spiega Iosseliani - quando un re diventa un vagabondo, un paradosso molto antico. Un tempo molte persone di potere si travestivano per osservare da vicino il popolo. Non credo che Berlusconi si metterà mai a fare il giardiniere, ma si puo fantasticare su questo, io al posto suo lo farei. Noi semplici mortali osserviamo le persone che hanno questa malattia del potere, li guardiamo dirigere il mondo intero, avere la sicurezza di dove si sta andando, cioè verso la catastrofe. Il mio personaggio è un uomo colpito da questa malattia dell'onnipotenza che scopre quanto sia piacevole scendere dal piedistallo, essere accettato da tutti".

Michel Piccoli, che si dichiara attore anti- cliché per eccellenza, interpreta, irriconoscibile, un singolare ruolo femminile: "Io ho sempre cercato di sparire, diventare il personaggio creato dal regista", dice divertito.

Il film, uscito a settembre in Francia, sarà distribuito in Italia dal 20 ottobre prossimo da Mikado.

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