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FINANZIAMENTI Francia

Verso un allargamento delle fonti di finanziamento?

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Considerato in Europa come il modello di finanziamento del cinema e dell’audiovisivo, il sistema francese potrebbe bruciare un’ulteriore tappa integrando nella lista dei contribuenti l’insieme dei distributori di servizi audiovisivi, in particolare via ADSL, satellite, cavo, TNT e telefonia mobile. Al momento, il conto di sostegno gestito dal CNC (505,5 milioni di euro per il 2007 – vedi l’articolo) è salito a 349,5 M€ grazie alle imposte sui canali tv "classici" (hertziane generaliste, paganti come Canal + e tematiche come TPS Cinéma e Ciné Cinéma), sul prezzo dei biglietti del cinema (121 M€) e sugli editori video (34,2 M€). Ma questi meccanismi di finanziamento della filiera, in particolare della produzione, rischiano in un futuro prossimo la destabilizzazione con il sorgere di nuovi modi di diffusione.

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Sono in corso dunque negoziazioni per far entrare i nuovi attori dell’era digitale nel sistema, inclusi gli operatori delle telecomunicazioni che sviluppano a gran velocità le loro offerte "triple play" (Internet, telefonia, televisione). Le organizzazioni professionali del cinema vorrebbero trovare un accordo per il 22 novembre, con la possibilità di presentare un emendamento al Senato in occasione della discussione della legge dell’audiovisivo nell’era digitale. Agli Incontri Cinematografici di Digione organizzati dall’ARP, Patricia Langrand di France Télécom ha rivelato che "il CNC sta riflettendo sull’allargamento del conto di sostegno ai distributori che beneficiano di un’IVA al 5,5 %" (tasso ridotto per i contenuti audiovisivi e culturali rispetto a quello normale del 19,6 %), un’evoluzione possibile per France Télécom a condizione che siano inclusi anche satellite, TNT e cavo. Un’ampia ridistribuzione delle carte e discussioni molto tecniche sono in atto dunque dietro le quinte. Senza affrontare direttamente il tema, Véronique Cayla, direttrice del CNC, ha sottolineato da parte sua la necessità di integrare i nuovi attori della rivoluzione digitale nel sistema francese, di renderli partner, il che non vuol dire lasciare che siano loro a prendere le redini. "Quando il mercato del cinema è forte come lo è attualmente, bisogna canalizzare queste forze e lottare contro la tendenza che vorrebbe i creatori al servizio dell’industria " ha precisato, sottolineando che al contrario degli americani che investono sempre più a valle (marketing, ecc.), l’Europa e in particolar modo la Francia devono investire a monte, a livello di creazione.

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(Tradotto dal francese)

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