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CANNES 2007 Un Certain Regard / Svezia

You, the Living: una tragicommedia in grande stile

di 

"Gioisci dunque, o vivente! di questo posto riscaldato dall'amore prima che il fatale Lete bagni il tuo piede fugace!". Questa citazione di Goethe in epigrafe a You, the Living [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Pernilla Sandström
intervista: Roy Andersson
scheda film
]
, il nuovo film dell'originalissimo svedese Roy Andersson, riassume bene le intenzioni perfettamente concretizzate dal regista: mischiare la gioia di vivere, espressa da un umorismo burlesco, a una visione piuttosto disperata dell'essere umano e del mondo contemporaneo. Molto apprezzato alla sua proiezione oggi nella sezione Un Certain Regard del festival di Cannes, il lungometraggio - il quarto in 37 anni di carriera del regista-produttore vincitore a Cannes nel 2000 del Premio della giuria - ha tuttavia lasciato a bocca asciutta alcuni dei suoi ammiratori. In effetti, se Roy Andersson eccelle nel suo stile caratteristico fatto di artifici (riprese in studio), di padroneggiata semplicità (scene al grand'angolo da un solo punto di vista e in piano sequenza, brillante composizione teatrale) e di atmosfere suggestive (luci smorzate e tonalità monocrome, soprattutto verdi), la narrazione, composta da una cinquantina di scene di vita quotidiana di abitanti di una grande città, non approfondisce sufficientemente i personaggi affinché lo spettatore possa veramente identificarcisi. Una distanza che non impedisce a You, the Living di rivelarsi un'opera degna di nota, per le qualità stilistiche fuori dal comune del regista e la moltitudine di temi profondi e universali abbordati con umorismo bizzarro e sconvolgente.

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Coppie che litigano o si ignorano, amori finiti o pieni di illusioni, uno psichiatra stanco, un manager razzista, un operaio ossessionato dagli incubi, un venditore di tappeti, un parrucchiere vendicativo, uomini d'affari corrotti e soprattutto musicisti jazz di New Orleans: You, the Living ritrae il quotidiano di alcuni personaggi legati tra loro da un filo sottile (bar, orchestra, negozio…). E le scenografie costruite negli studi di Roy Andersson offrono appassionanti variazioni visive. Disseminato di scene oniriche, il film dispensa la sua filosofia dell'incomunicabilità con una raffica di gag esilaranti sui temi sociali e personali più vari: alcolismo, pena di morte, religione, vecchiaia, materialismo, giustizia. Una visione cupa del mondo su cui è meglio ridere, come ben dimostra questo film.

Coproduzione europea tra Svezia (Roy Andersson Filmproduktion), Danimarca (Posthust Teatret /Spillefilmkompanet 4 1/2), Germania (Thermidor Filmproduktion) e Francia (Société Parisienne de Production), You, the Living ha beneficiato di un budget di 4,8 M€. Sostenuto da SFI, NFI, DFI, Canal +, Eurimages, WDR/Arte, il Nordic Film & Television Fund e Arte France Cinéma, il film è venduto all'estero da The Coproduction Office.

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(Tradotto dal francese)

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