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CANNES 2009 Chiusura / Francia

Passione, arte e conflitto in Coco Chanel & Igor Stravinsky

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Quando due figure carismatiche del mondo dell'arte si incontrano, sono scintille, al di là della morale e delle convenzioni sociali: così è stata la passione vissuta dalla celebre stilista francese Coco Chanel e dal non meno famoso compositore russo Igor Stravinsky all'inizio del XX secolo. Un'avventura tormentata e adulterina filmata con eleganza e sobrietà da Jan Kounen e interpretata da un duo impeccabile composto dall'attrice francese Anna Mouglalis e la star danese Mads Mikkelsen. Presentata questo pomeriggio alla stampa, la coproduzione franco-svizzera Coco Chanel & Igor Stravinsky [+leggi anche:
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, film di chiusura del 62mo Festival di Cannes, calerà domani sera il sipario sulla Croisette rendendo omaggio alla bellezza, all'arte e alle personalità fuori dal comune che ne sono interpreti.

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Sceneggiato da Chris Greenhagh a partire dal proprio romanzo, il film comincia nel 1913 con una superba sequenza al teatro degli Champs-Élysées a Parigi. Opera troppo avanguardista per un pubblico "che capisce solo Il lago dei cigni", il balletto La sagra della primavera composto da Stravinsky e coreografato da Nijinski suscita uno scalpore incredibile tra il pubblico, in mezzo al quale figura Coco Chanel, silhouette perfetta che si muove con glaciale distinzione. Passano alcuni anni e scorrono immagini di repertorio sulla Rivoluzione russa che costringe Stravinsky all'esilio a Parigi insieme alla moglie (l’ottima Yelena Morozova) e ai suoi quattro figli. Vivendo in condizioni precarie, il compositore è invitato da Chanel ("Non voglio proporle di lasciare la sua famiglia, voglio solo aiutarla") a soggiornare e a lavorare in una magnifica casa di campagna nella regione parigina.

La passione non tarderà ad accendersi sotto gli occhi della moglie di Stravinsky umiliata da Chanel ("Lei non si sente mai in colpa? - No"), artisticamente comprensiva ("Ha bisogno di distrarsi, ma non tocchi la sua musica"), ma che finirà per prendere i bambini e andarsene. Quanto a Chanel e Stravinsky, i loro sentimenti oscillano tra tensioni talvolta interiorizzate talvolta esternate, essendo due personalità che tengono ferocemente alla loro rispettiva indipendenza e che trasformano il loro amore in una sferzante partita a scacchi e di potere ("Lei non è un'artista, ma una venditrice di tessuti"), sebbene il ricordo di questi momenti li accompagnerà sino alla fine dei loro giorni.

Esteticamente perfetto a livello di scenografia, costumi e musiche, Coco Chanel & Igor Stravinsky ha ispirato a Jan Kounen una regia fluida e non vistosa, con qualche breve incursione nella boutique parigina di Chanel e Grasse dove Coco seleziona il suo profumo n°5. Centrata su due personaggi principali di poche parole, la trama piuttosto scarna utilizza al meglio gli sguardi e gioca perfettamente la carta della moglie tradita, negli occhi della quale si riflette l'incontro tra due mostri sacri. E come sottolinea un personaggio nel consolare Stravinsky dopo la caotica rappresentazione de La sagra della primavera nel 1913: "Quando un uomo incontra un mostro, non deve combattere, ma cantare".

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(Tradotto dal francese)

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