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PRODUZIONE Italia

Il figlio più piccolo di un padre degenere

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Ecco un altro attore comico che, grazie a Pupi Avati, ha la possibilità di toccare delle corde recitative drammatiche. Dopo aver “sdoganato” Diego Abatantuono, Antonio Albanese ed Ezio Greggio, il regista ha scelto Christian De Sica per il ruolo di un padre degenere ne Il figlio più piccolo, prodotto da Duea Film con Medusa e in uscita a febbraio 2010.

Girato tra Roma e dintorni (tra cui Cinecittà) e Bologna in 10 settimane, il film è concepito da Avati come la conclusione di una ideale trilogia sui padri, iniziata con il genitore assente de La cena per farli conoscere e proseguita con quello fin troppo presente di Il papà di Giovanna. “Questo film si rifà alla commedia all’italiana dei tempi d’oro, quella che mostra una società problematica e spietata con cinismo graffiante, ma senza rinunciare alla risata. Il figlio più piccolo, il cui tema centrale è quello del denaro, si ispira a pellicole come Una vita difficile di Dino Risi", dice Avati.

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Accanto a Christian De Sica, immobiliarista senza scrupoli che arriva a intestare al figlio minore la sua società fallimentare, ci sono la ex-moglie Laura Morante, “una donna dall’ingenuità che rasenta l’idiozia e che nutre un amore incondizionato per l’ex-marito”, dice l’attrice; l’enigmatico commercialista Luca Zingaretti e l’esordiente Nicola Nocella, scovato al Centro Sperimentale di Cinematografia, nei panni del figlio minore.

Felice di essere messo alla prova per un ruolo drammatico, il re del cinepanettone De Sica racconta di aver già lavorato con Avati, trent’anni fa, in Bordella. “Ma oggi è una sfida importante per me, anche perché il mio personaggio è davvero spregevole: è un padre che va contro la sua famiglia, capace di commuoversi nel rievocare le sue malefatte – spiega De Sica – E anche se non sono stanco dei film di Natale, spero che mi richiamino presto per non fare il comicarolo”.

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(Tradotto dall'inglese)

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