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FILM Italia

Il figlio più piccolo, film crudele dalla parte dell’ingenuità

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Si conclude con Il figlio più piccolo [+leggi anche:
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la “trilogia dei padri” firmata da Pupi Avati: “Ne La cena per farli conoscere ho raccontato un genitore inadempiente, che si riavvicina alle tre figlie avute da tre donne diverse, poi c’è stato Il Papà di Giovanna, iperprotettivo ma ignaro della follia in cui stava sprofondando la figlia, e adesso questa figura: la più indecente, la più infame”.

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Il padre, stavolta, ha il volto di Christian De Sica: la star dei cinepanettoni interpreta Luciano Baietti, uomo d’affari di insani principi e intrallazzatore di lungo corso (“somiglia a certi furbetti del quartierino che invece di prenotare una camera d’albergo si comprano tutto l’hotel”, spiega il regista), che si ricorda del figlio Baldo solo quando, sull’orlo di un crack economico e giudiziario, il fidato consigliere Bollino (Luca Zingaretti) gli consiglia di usarlo come prestanome: d’altronde, non aveva fatto lo stesso con la madre del ragazzo (Laura Morante), portata all’altare e il giorno stesso abbandonata con due bambini piccoli da crescere?

Più che un personaggio, Baietti è il simbolo dell’Italia “cafona” di questi anni, di un Paese amorale più che immorale, involgarito, dominato da una classe dirigente di cialtroni arricchitisi a suon di ricatti e corruzione: “Sarebbe troppo facile, qualunquista, incolpare la politica, fatto sta che il presente è diventato inaccettabile, persino per un moderato come me”, spiega Avati, che abdica al suo abituale rifiuto del cinema di denuncia, e promette di dedicarsi d’ora in avanti meno alla nostalgia, chiave di tanti suoi film, e più al presente, “da vigilare e sorvegliare, visto che l’indifferenza e la scorrettezza pervadono l’universo in cui viviamo”. L’ultimo baluardo per contrastarla? Secondo questo film “crudele e spietato” (come lo definisce la Morante), è l’ingenuità di Baldo (lo interpreta l’esordiente Nicola Nocella, diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia): “Persone come lui – conclude Avati – esistono davvero, con quell’innocenza un po’ ‘cogliona’, disarmante, di chi crede nei sogni”.

Prodotto da Duea Film di Pupi e Antonio Avati, in collaborazione con Medusa Film(che lo distribuisce), Il figlio più piccolo esce in sala il 19 febbraio in circa 300 copie.

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