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USCITE Francia

Israeliani e palestinesi assurdi e tragicomici in Cochon de Gaza

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"E' innanzitutto un grido di rabbia, ma comico… La voglia di cambiare le cose, di ridare ossigeno, di far ridere entrambi i fronti, quello israeliano e quello palestinese, mostrando l'assurdità della situazione". Con il suo primo lungometraggio, la coproduzione franco-tedesco-belga Cochon de Gaza [+leggi anche:
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, lanciata oggi in più di 110 sale da StudioCanal, lo scrittore Sylvain Estibal ha vinto la sua scommessa. Con protagonista un ottimo Sasson Gabbay (La visite de la fanfare), il film, che prende la via della tragicommedia e del burlesco, si rivela spesso esilarante, scandito da sviluppi sorprendenti, oltre a essere un salutare inno alla pace.

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Ispirato a Chaplin e a La vacca e il prigioniero di Henri Verneuil (1959), Le Cochon de Gaza racconta le disavventure di un pescatore palestinese di Gaza che prende casualmente nella sua rete un maiale caduto da un cargo. Determinato a sbarazzarsi di questo animale impuro, decide tuttavia di provare a venderlo per migliorare la sua miserabile vita, il che lo proietta in un commercio rocambolesco e molto poco raccomandabile… "Nel film, ciò che unisce i due mondi è il rifiuto comune del maiale che diventa così il tramite, il legame tra le due comunità", spiega Sylvain Estibal. "E' un film su un individuo in conflitto con se stesso. Lancio un grido contro il caos, l'odio, una religione troppo spesso presa alla lettera, che nega il suo messaggio fraterno".

Sottolineando che Le Cochon de Gaza non sta "da nessuna parte, ma è contro l'assurdità della situazione e per la dignità umana", il regista dice di aver affrontato il confllitto israelo-palestinese "da un'ottica umana e burlesca, senza aggressività ma senza neanche particolare riguardo per nessuno", con la semplice "voglia di scuotere i discorsi politici troppo rigidi per tornare al destino di un semplice individuo".

Prodotto dalla Francia (Marylin Productions - news - StudioCanal e Rhamsa Productions) con il Belgio (Saga Film) e la Germania (Barry Film), Le Cochon de Gaza ha beneficiato di un budget di 4,24 M che include il sostegno di Eurimages, del mini-trattato di coproduzione franco-tedesco, del fondo NRW, di Malta Film Commission, di Canal+ e di Orange Cinéma Séries. Le vendite internazionali sono affidate a StudioCanal.

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della greca Athina Rachel Tsangari (finalista del Premio LUX del Parlamento europeo 2011 e premio della miglior attrice a Venezia l'anno scorso - Bodega Films in 16 sale).

Il panorama delle uscite europee di questo mercoledì è completato da due documentari: Laïcité Inch'Allah! di Nadia El Fani (Jour2fête in 16 cinema) e Une vie avec Oradour di Patrick Séraudie (Nour Films in 8 sale).

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(Tradotto dal francese)

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