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FESTIVAL Francia / Paesi Bassi / Belgio

Lena di Van Rompaey in cerca d'amore

di 

Amori impossibili, naturalismo e ritratti di donna sembrano decisamente le fonti d'ispirazione principali del cineasta belga Christophe Van Rompaey nei suoi inizi di carriera. Dopo Moscow, Belgium [+leggi anche:
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, scoperto alla Settimana della Critica cannense 2008, l'autore insiste nell'esplorazione dei sentimenti, stavolta su un versante più drammatico, con il suo secondo lungometraggio, la produzione maggioritaria olandese Lena [+leggi anche:
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, proiettato ieri in concorso al Festival del cinema europeo di Les Arcs. Oscillante tra asprezza e dolcezza, il film, visto per la prima volta a Toronto, conferma la capacità del regista di entrare in empatia con i personaggi in difficoltà e le sue qualità nel restituire un universo realista.

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La scena d'apertura dà il tono al film in uno stile asciutto: una ragazza corpulenta dal volto misterioso fa sesso in piedi, in una sorta di magazzino, con un ragazzo che, compiuto l'atto, rifiuta di baciarla, le dice di non innamorarsi di lui, le chiede come si chiama e poi sparisce. Questa ragazza, che a bordo del suo scooter riparte per le strade di Rotterdam gettando sguardi pieni d'invidia e di tristezza alle coppie che si baciano sui marciapiedi, è Lena (Emma Levie, per la prima volta sul grande schermo). Ha 17 anni, fa uno stage di puericultura in un asilo e vive con la madre, una polacca emaciata (la Shooting Star 2010 Agata Buzek) che la ricopre di un amore soffocante (telefonate continue, ricatti morali) e crudele ("l’ippopotamo", "la figlia del diavolo").

Ma la triste vita di Lena trova uno spiraglio di luce nell'incontro casuale con il bello e gentile Daan (Niels Gomperts), che ne fa la sua fidanzata ufficiale. La giovane donna si trasforma, acquista fiducia in se stessa e si trasferisce nella bella casa che Daan divide con suo padre (Jeroen Willems), un musicista quasi muto ("Dexter Gordon, Eric Dolphi e Charlie Parker sono i miei migliori amici, posso sempre contare su di loro"). Ma la favola non durerà a lungo, perché l'amore nasconde segreti e sorprese…

Racconto di formazione sul passaggio all'età adulta, Lena tratta bene i temi dei complessi e del desiderio d'amore e di emancipazione che caratterizzano la fine dell'adolescenza. Legato al tema dello squilibrio nel rapporto genitori-figli, il soggetto della mancanza o dell'eccessivo affetto risuona alla perfezione grazie alla performance sorprendente dell'attrice principale. Tuttavia, gli sviluppi un po' provvidenziali della sceneggiatura attenuano l'impatto del film. Ma l'intensità delle inquadrature, l'agilità della camera e un bel lavoro sulle luci nelle scene notturne attestano il progresso artistico di un cineasta da non perdere d'occhio.

Prodotto dalla società olandese N279 Entertainment e coprodotto dai belgi di A Private View, Lena è venduto nel mondo dai tedeschi di Bavaria Films.

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(Tradotto dal francese)

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