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FILM Irlanda

Glenn Close en travesti in Albert Nobbs

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Un evento importante. Il ballo in maschera annuale al Morrison's Hotel nella Dublino della fine del XIX secolo. Gli ospiti ballano, bevono, si divertono. Il personale, inappuntabile, è concentrato sul proprio lavoro. Il Dottor Holloran (Brendan Gleeson), ospite fisso dell'albergo di Mrs. Baker (Pauline Collins), è già ubriaco e con il suo stetoscopio appeso al collo si avvicina al compunto cameriere Albert Nobbs (Glenn Close), stretto nella sua livrea nera. "Siamo entrambi travestiti da ciò che siamo veramente", gli sussurra ironicamente. Il medico nemmeno immagina quanto sia distante dalla verità. Albert è una donna, abbandonata alla nascita e costretta al travestimento per sopravvivere in un'Irlanda poverissima.

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Nobbs conserva gelosamente il suo segreto. Quando Mrs. Baker ingaggia il signor Hubert Page  (Janet McTeer)  per imbiancare le pareti dell'hotel,  Albert è costretta a condividere con  lo sconosciuto ospite il proprio letto per una notte e scopre che anche Hubert è una donna en travesti, per il suo stesso motivo. Hubert le rivela di essere addirittura sposata con una donna e questo alimenta le fantasie di Albert: riscattarsi da quella esistenza meschina è possibile...

Nominato a tre Oscar (protagonista femminile, attrice non protagonista per Janet McTeer e make up), Albert Nobbs [+leggi anche:
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è stato il trentennale sogno nel cassetto di Glenn Close, che l'ha sceneggiato (con Gabriella Prekop e John Banville) e prodotto, dopo aver interpretato questo personaggio nel 1982, nella rappresentazione teatrale di Simone Benmussa tratta dal racconto breve dell'irlandese George Moore. E' un film che ha illustri predecessori, perché il travestitismo è una costante del cinema, con numerose varianti. Per citare alcuni titoli noti:  A qualcuno piace caldo, Psycho, Tootsie, Mrs. Doubtfire, Priscilla, La regina del deserto , Victor Victoria, Yentl. E altri meno noti: The Ballad of Little Jo, Fresh Kill, Le Sexe des étoiles, Dream Girls, il recente Tomboy [+leggi anche:
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. Ereditato dalla cultura greca classica, le rappresentazioni nel Medio Evo, il teatro elisabettiano e quello orientale kabuki, il travestitismo è stato un'esigenza culturale ma è poi servito al cinema per affrontare questioni legate all'identità di genere sessuale.

E' così anche per Albert Nobbs, che è soprattutto la storia di un sogno, il desiderio di una vita normale. Albert desidera affrancarsi da quel lavoro e comprare con i suoi risparmi  un negozio di tabacchi. Ma l'incontro con Hubert Page la convince anche della possibilità di un legame sentimentale. E il suo sogno è scollamento dalla realtà, quando si illude che la giovane cameriera Helen (Mia Wasikowska), di cui è innamorata, possa diventare la sua legittima sposa.

Il film di produzione statunitense-irlandese  diretto dal colombiano Rodrigo Garcia (Mother and Child [+leggi anche:
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) è misurato, controllato, prudente e discreto come il cameriere Albert Nobbs. L'esatto opposto di un film precedente del regista, Nove vite da donna, vincitore al festival di Locarno nel 2005. Ma Albert Nobbs è essenzialmente un film di Glenn Close, ed è così che la grande attrice ha voluto raccontare questa storia singolare, semplice e minimalista.

Distribuito da ieri in Belgio con IFD, Albert Nobbs sarà nelle sale italiane il 10 febbraio con Videa e il 22 febbraio in Francia con Chrysalis.

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