Un nuovo capitolo nel controverso Digital Economy Act
- British Telecom e TalkTalk perdono il ricorso contro il DL sulla violazione del copyright
La pirateria su internet ha subito un duro colpo nel Regno Unico: i provider della telecomunicazioni British Telecom (BT) e TalkTalk non sono infatti riusciti a rovesciare una sentenza dell’Alta Corte che autorizza le misure punitive contro il file-sharing. L’attuale Governo laburista aveva approvato nel 2010 una legge contro i recidivi del reato di pirateria, che prevede l’impedimento dell’accesso a internet dopo un primo avviso. La sentenza dell’Alta Corte aveva sostenuto il disegno di legge, e BT e TalkTalk avevano così portato il caso in Corte d’Appello poiché le misure contravvenivano al diritto comunitario. Oggi, la Corte ha respinto l’appello dei due giganti delle telecomunicazioni, e dichiarato che la decisione iniziale è corretta e resterà in vigore.
È stato valutato che l’industria britannica dell’intrattenimento perde ogni anno 400 milioni di sterline a causa della pirateria. John McVay, DG della Producers Alliance for Cinema and Television, ha salutato la notizia dichiarando che “invece di perdere inutilmente tempo e denaro in ulteriori questioni legali, BT e TalkTalk dovrebbero concentrarsi sulla collaborazione con chi detiene i diritti e col Governo nell’implementazione immediata del Digital Economy Act”.
Il Presidente della Film Distributors' Association David Puttnam (in foto) ha aggiunto: “Spero che questa sentenza metta un punto finale ad un lungo capitolo di incertezze, e che il DEA possa aiutare a supportare un programma di formazione del consumo di massa affinché la gente, soprattutto i giovani, possano comprendere il danno che la pirateria infligge all’intera comunità creativa”.
(Tradotto dall'inglese)
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