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INDUSTRIA Spagna

Il numero di riprese cala del 70% rispetto al 2011

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- L'incertezza riguardo ai progetti del nuovo Governo per il cinema congela la produzione di film in Spagna

Da 29 a 9: quasi un 70% in meno. E' l'eccezionale calo del numero di riprese, registrabile già al 14 febbraio 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011. Sebbene abbia pesato la crisi economica spagnola nel suo insieme e l'eccesso di film prodotti per essere lanciati nelle sale, questa diminuzione si deve in gran parte all'incertezza che circonda i progetti per il cinema del nuovo Governo spagnolo (che nel novembre del 2011 è passato nelle mani del partito conservatore PP dopo sette anni con il partito socialista PSOE al potere).

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Come spiega Pedro Pérez, presidente di FAPAE, principale associazione di produttori di cinema e televisione, i produttori "vogliono sapere quali saranno le regole del gioco”, visto che “il cinema ha una forte componente finanziaria; si investe in un determinato momento, ma i risultati economici arrivano più tardi, con le diverse finestre di esercizio". Nel caso concreto degli aiuti pubblici dell'ICAA, quelli destinati all'ammortamento arrivano circa due anni dopo l'uscita.

Finora, il Governo - prima attraverso il ministro dell'Istruzione, Cultura e Sport José Ignacio Wert e poi con la direttrice generale dell'ICAA Susana de la Sierra - ha annunciato la sua intenzione di passare dall'attuale modello, basato sull'aiuto diretto, a uno misto in cui acquisti sempre più importanza l'investimento privato nel cinema (per il quale si ipotizza un importante sgravio fiscale). Tuttavia, come precisa Pérez, “stiamo ancora valutando questi cambiamenti in forma astratta, non concreta".

Riguardo al futuro immediato, poco a poco sembrano svanire le paure all'interno del settore, il quale temeva che l'esecutivo del PP mettesse in atto una riforma radicale del sistema. Da parte dell'ICAA, la prima mossa arriverà a breve con la convocazione degli aiuti all'ammortamento relativi alle uscite del secondo semestre del 2010. Una mossa che, secondo Pérez, “mostra che il cambiamento sarà progressivo e non verrà smontato un sistema”. Tuttavia, si è ben lontani dal conoscere i progetti concreti dei massimi responsabili pubblici in materia di cinema: “Speriamo di avere un piano completo per fine marzo", dice Pérez.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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