email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

CANNES 2012 UCR / Canada-Francia

Laurence Anyways: un terzo film sul terzo sesso

di 

- Nel ritrarre il decennio in cui è diventato un uomo, Xavier Dolan racconta il tumultuoso percorso identitario di un uomo che diventa donna

Il regista quebecchese Xavier Dolan ha soli 19 anni quando J’ai tué ma mère, il suo primo film, ottiene il riconoscimento della Quinzaine des Réalisateurs. Torna sulla Croisette nel 2010 con Les amours imaginaires e oggi eccolo di nuovo al Certain Regard con il suo terzo film, il più ambizioso fino ad oggi. Laurence Anyways [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
è una coproduzione canado-francese girata a Montreal e un passo ulteriore nella crescita di un grande regista in divenire.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Nel ritrarre il decennio in cui è diventato un uomo, Xavier Dolan racconta il percorso di Laurence (Melvil Poupaud) che diventa donna. Laurence non è omosessuale e questa ricerca identitaria passa per una tumultuosa storia d'amore con Fred (Suzanne Clement) che esplode e implode senza sosta sotto il peso della società e la pressione della rimessa in discussione dei fondamenti della coppia. E' sembrato al regista che gli anni '90 rappresentassero il miglior terreno per lo svolgimento di questa sceneggiatura. La storia riposa su un'evoluzione timida dei costumi e del posto riservato agli emarginati e in particolare al terzo sesso. Dalla fine degli anni '80 agli inizi dei 2000, la nostra società ha percorso quel cammino. Melvil Poupaud e Suzanne Clement funzionano bene insieme al contrario dei loro personaggi, e l'aggiunta nel cast di Natalie Baye nei panni di una madre falsamente sconnessa dal destino di suo figlio apporta un valora aggiunto al film.

Privilegiando il formato 4/3, Xavier Dolan riesce a ricostruire un'epoca passando per l'immagine (il formato, la grana, i costumi) e i suoni valorizzati da momenti di videoclip dove la musica prende il sopravvento sull'immagine che rallenta. Questi momenti d'atmosfera — come se ne trovano tanti presso il suo connazionale Jean-Marc Vallée (Café de Flore [+leggi anche:
trailer
intervista: Jean-Marc Vallée
scheda film
]
) — s’iscrivono in una forma che può non piacere a un pubblico più affezionato a strutture classiche, ma hanno il vantaggio, o l'inconveniente, di essere puri istanti dimostrativi. Sullo sfondo, il regista continua la sua riflessione sull'Amore impossibile, quello che rincorriamo quando ci sfugge e che lasciamo sfuggire quando ne cogliamo uno nuovo.

Stavolta, Dolan attore non è davanti all'obiettivo come lo era stato in precedenza, ma questo carico aggiunto alla regia, la produzione esecutiva, la scrittura, il montaggio e anche i costumi non era decisamente giustificato dalla sceneggiatura. Dolan regista continua dunque a sviluppare la sua arte, ma in modo non uniforme per ciascun ruolo sopra citato. Laurence Anyways è una domanda senza risposta. E' un'opera audace, ma non del tutto calibrata per la competizione ufficiale del festival di Cannes, che gli nega infatti la corsa alla Palma d'oro. Un frutto ancora acerbo? Sicuramente. Laurence Anyways mostra un'epoca che i minori di vent'anni non hanno forse conosciuto, ma con cui Xavier Dolan, dall'alto dei suoi 23 anni, si è sufficientemente identificato per renderci partecipi di un'intimità. Quella di un personaggio, di un genere, di una scelta di vita la cui apparenza limita un approccio che vada oltre "un certain regard".

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dal francese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy