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FILM / RECENSIONI

Death for Sale

di 

- Un film che rivisita i codici del poliziesco e inietta poesia in un contesto marocchino saturo di tensione sociale ed estremismo crescente.

Confinata tra mare e montagna, Tétouan, 350.000 abitanti, cresce in altezza, rubando spazio dove ce n'è. E' la città di chi vive di espedienti, dove anche gli onesti commercianti sono trafficanti spregiudicati e dove le donne coraggio che lavorano nelle fabbriche per mantenere la famiglia si portano a casa parte dei prodotti per rivenderli. Con genitori assenti o rassegnati, perduti nei vapori dell'alcol, i ragazzi crescono sognando Tony Montana. Per Malik, Allal e Soufiane, i protagonisti di Death for Sale [+leggi anche:
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intervista: Faouzi Bensaïdi
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di Faouzi Bensaïdi, Tétouan è la città della vertigine. Vertigine d'amore per Malik (Fehd Benchemsi), vent'anni, innamorato della bella e instabile Dounia. Vertigine di denaro facile per il duro Allal (Mouhcine Malzi), trent'anni, ex detenuto. Vertigine di fede per Soufiane (Fouad Lebied, giovane protagonista di Mille mois), 18 anni, studente assenteista, ribelle ma manipolabile, portato dalla vita sulla strada dell'odio.

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I tre, che si incrociano per le strade del loro quartiere, si uniscono per fare un colpo. Finiti i tempi degli scippi, è ora di fare sul serio: rapineranno il negozio del vecchio gioielliere cristiano. Ma alcuni ostacoli si frapporranno ai loro piani. La bella Dounia innanzitutto, prostituta di notte e cacciatrice di dote di giorno; la sorella di Malik, amante respinta e disonorata, il cui suicidio scatena la rabbia di Malik; un poliziotto corrotto in cerca di informatori senza scupoli…

Faouzi Bensaïdi si è fatto conoscere alla fine degli anni '90 con tre cortometraggi che hanno conquistato premi da un festival all'altro (La Falaise, Le Mur e Trajets). Nel 2003, il suo primo lungometraggio, Mille Mois, è stato selezionato a Cannes al Certain Regard, confermando un successo di critica e internazionale durevole: il suo film successivo, What a Wonderful World [+leggi anche:
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, è passato per i Venice Days , mentre Death for Sale si è aggiudicato il Premio CICAE del Panorama della Berlinale lo scorso febbraio e ha messo a segno una doppietta al Brussels Film Festival con il Golden Iris Award e il Premio Cineuropa.

In Death for Sale, Faouzi Bensaïdi prosegue la strada intrapresa con il suo film precedente e offre una rilettura ricontestualizzata del film di genere. Vi si ritrovano gli ingredienti, i gangster e i trafficanti, i locali notturni torbidi e i cadaveri nel bagagliaio, le puttante dal cuore grande ma dalla morale leggera, il tutto sullo sfondo di disoccupazione e operaie velate, in un'atmosfera pregna di tensione sociale ed estremismo crescente. Il racconto è classico, lineare, la leggerezza dell'inizio fa gradualmente spazio a una tensione drammatica sempre più forte, fino all'epilogo in due atti.

La regia è libera, ispirata all'architettura della città, le pareti opprimenti, gli orizzonti sul mare, i muri e le scogliere. La poesia emerge in un incontro amoroso, o nell'ultima scena, letteralmente sconvolgente. L'umorismo s'insinua a piccoli tocchi, in particolare attraverso il poliziotto, impersonato da Bensaïdi (già visto recitare per Nabil Ayouch e André Techiné), che gioca sul contrasto tra il suo fisico da Pierrot lunare e la perversità del suo personaggio. Un poliziesco classico ma giocoso, insomma, che avrebbe guadagnato ad essere più compatto (alcuni personaggi sono troppo o non abbastanza sviluppati, e questo risulta un po' frustrante), ma che brilla per i suoi lampi poetici ed estetici.

Death for Sale è prodotto da Entre chien et loup per il Belgio (che aveva già prodotto Mille mois), Liaison Cinématographique e Heimatfilm. Il progetto ha partecipato all’Atelier della Cinéfondation a Cannes ed è stato presentato all'ultimo Festival di Berlino. Sarà distribuito in Belgio da Dream Touch ed è venduto nel mondo da Urban Distribution International.

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