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BERLINALE 2014 Francia

La produzione francese su tutti i fronti a Berlino

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- Con 31 lungometraggi prodotti o coprodotti nelle diverse sezioni del festival, la Francia dimostra ancora una volta la sua diversità e la sua apertura

La produzione francese su tutti i fronti a Berlino
With 31 feature films produced or co-produced in the various sections of the Festival, France demontsrates its diversity and open-mindedness

La diversità della produzione francese sarà nuovamente di scena alla 64ma Berlinale che comincia oggi, sia dal punto di vista artistico nelle varie sezioni dell'evento, sia da quello del business all'European Film Market (leggi le news line-up nello Storify Speciale Berlino).

Oltre alle due produzioni maggioritarie francesi (firmate Alain Resnais e Rachid Bouchareb) e alle quattro coproduzioni minoritarie (dirette da Benjamin Naishtat, Claudia Llosa e Lou Ye, senza dimenticare Station of the Cross [+leggi anche:
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Q&A: Dietrich Brüggemann
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di Dietrich Brüggemann che è stato finanziato da ARTE) in lizza per l'Orso d'oro (leggi l'articolo), la selezione ufficiale include fuori concorso La Belle et la bête [+leggi anche:
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intervista: Léa Seydoux
intervista: Vincent Cassel
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di Christophe Gans e la versione lunga di Nymphomaniac [+leggi anche:
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intervista: Louise Vesth
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del danese Lars von Trier (coprodotto da Slot Machine).

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Nel programma Berlinale Special figurano Dans la cour (In the Courtyard [+leggi anche:
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intervista: Philippe Martin
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) di Pierre Salvadori (articolo), la coproduzione franco-tedesca Diplomatie [+leggi anche:
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(Diplomacy) di Volker Schlöndorff (articolo), il lungometraggio britannico-francese The Two Faces of January [+leggi anche:
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di Hossein Amini e il documentario franco-austriaco We Come As Friends [+leggi anche:
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di Hubert Sauper.

Al Panorama si distinguono Yves Saint Laurent [+leggi anche:
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intervista: Jalil Lespert
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di Jalil Lespert (che apre la sezione), Arrête ou je continue [+leggi anche:
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(If You Don't, I Will) di Sophie Fillières (articolo), il documentario Is the Man Who Is Tall Happy? [+leggi anche:
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di Michel Gondry (che è membro quest'anno della giuria della competizione ufficiale), Journey to the West [+leggi anche:
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del taiwanese Tsai Ming-liang e Brides del georgiano Tinatin Kajrishvili (coprodotto da Ad Astra Films), senza dimenticare al Panorama Dokumente la coproduzione italo-americano-francese Natural Resistance di Jonathan Nossiter (coproduzione Les Films du Rat).

Nella sezione Forum sono stati selezionati Casse [+leggi anche:
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(Scrap Yard) di Nadège Trebal, L’enlèvement de Michel Houellebecq [+leggi anche:
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(The Kidnapping of Michel Houellebecq) di Guillaume Nicloux, la coproduzione franco-svizzera Iranien [+leggi anche:
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di Mehran Tamadon (prodotto da L'Atelier documentaire) e 40 Days of Silence [+leggi anche:
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di Saodat Ismailova (prodotto da Uzbekistan, Tagikistan, Paesi Bassi, Germania e Francia via Petit Films).

Nel programma Generation brillano tre titoli francesi d'animazione: Loulou, l'incroyable secret [+leggi anche:
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(Wolfy, the Incredible Secret) di Grégoire Solotareff ed Éric Omond, Jack et la mécanique du cœur [+leggi anche:
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(Jack and the Cuckoo-Clock Heart) del duo Mathias Malzieu - Stéphane Berla, e Tante Hilda! [+leggi anche:
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intervista: Jacques-Rémy Girerd |
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(Aunt Hilda!) di Jacques-Rémy Girerd e Benoît Chieux. In programma anche quattro coproduzioni minoritarie: Atlántida [+leggi anche:
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dell'argentina Inés María Barrionuevo (Tu Vas Voir Productions), Natural Sciences [+leggi anche:
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del suo connazionale Matías Lucchesi (Metaluna Productions), Il Sud è niente [+leggi anche:
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dell'italiano Fabio Mollo (Madakal) e Come to My Voice del turco Hüseyin Karabey (EZ Films). Infine, la sezione Berlinale Culinary Cinema proporrà The Food Guide to Love [+leggi anche:
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di Dominic Harari e Teresa de Pelegri (coprodotto da Haut et Court con Spagna e Irlanda) e il titolo franco-americano 3 Acres in Detroit di Nora Mandray.

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(Tradotto dal francese)

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