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INDUSTRIA Francia

Il pilastro Canal+ vince la partita

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- Sollievo per il cinema francese dopo la vittoria del suo finanziatore n°1 in una battaglia sui diritti del calcio decisiva per il suo futuro

Il pilastro Canal+ vince la partita

Un vento calcistico ha soffiato pericolosamente nel cuore del finanziamento del cinema francese, che ha salutato venerdì scorso con entusiasmo la vittoria di Canal+ contro i qatari di BeIN Sport nell'asta anticipata dei diritti di trasmissione del campionato di calcio francese per il periodo 2016-2020.

Il canale privato a pagamento Canal+ è il finanziatore n°1 dell'industria cinematografica francese. Per legge, deve investire almeno il 12,5% e il 9,5% delle proprie risorse annuali nell'acquisto di diritti di trasmissione di opere cinematografiche europee e d'espressione originale francese. Di questi, l'80% almeno deve essere destinato ai pre-acquisti, il 75% alla produzione indipendente e il 17% ai film il cui budget è inferiore o uguale a 4 M€. Nel 2013, Canal+ ha pre-acquistato 126 film francesi (113 produzioni maggioritarie e 13 minoritarie) per un totale di 160,44 M€. E gli investimenti di Canal+ hanno coperto il 16,7 % dei budget dei film finanziati dal canale nel 2013.

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Essendo il calcio un prodotto di grande richiamo sul piano degli abbonamenti di Canal+ (circa 5 milioni di abbonati) e dando la potenziale concorrenza finanziaria dei qatari (circa 1,5 milioni di abbonati per BeIN Sport) qualche vertigine, il modello di finanziamento del cinema francese avrebbe subito una scossa molto seria in caso di sconfitta di Canal+. Tanto più che la prospettiva dell'arrivo in autunno in Francia (ma probabilmente attraverso una sede in Lussemburgo) del gigante americano Netflix costituisce un altro fattore non trascurabile di destabilizzazione in una situazione di tensione per la produzione cinematografica francese con un netto calo delle riprese a inizio 2014 (leggi la news) e molteplici rapporti che reclamano un consolidamento e una riforma del modello francese (news). Tutti segnali che dovrebbero portare a qualche decisione da parte del ministro della Cultura, Aurélie Filippetti, riconfermata la settimana scorsa nelle sue funzioni.

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(Tradotto dal francese)

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