Al Bif&st si discute sul mercato estero
- Dopo l'Oscar a La Grande bellezza si riflette sul punto debole del cinema italiano: il mercato estero. Appuntamento mercoledì a Bari per una tavola rotonda degli operatori dell'industria sulla promozione
Cosa serve al cinema italiano per “fare sistema” all’estero? La risposta alla tavola rotonda che il Bif&st promuove mercoledì prossimo a Bari, in collaborazione con il SNGCI (Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani).
L’appuntamento, alle ore 16 al Teatro Margherita, è la prima occasione di riflessione e confronto per l’industria e gli operatori culturali dopo l’Oscar a La grande bellezza [+leggi anche:
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Il punto debole del cinema italiano, nonostante il successo recente, resta infatti proprio la sua collocazione nel mercato estero: tra il 2003 e il 2012 le esportazioni dei prodotti delle attività cinematografiche, video e televisive si sono più che dimezzate, passando da 162 a 66 milioni. Tendenza negativa confermata nel 2013 con un calo del 60,7% dell’export.
Nello stesso decennio, di contro, le importazioni di questi prodotti sono raddoppiate: da 120 a 240 milioni di euro. Per rilanciare i film italiani sul mercato estero bisogna investire al più presto sulla promozione, sul marketing, offrendo dunque maggior sostegno economico ai distributori esteri e lavorando sulle quelle nuove aree culturali e geografiche che esprimono una forte domanda di consumo del "made in Italy".
Dopo un saluto introduttivo da parte del direttore artistico del Bif&st, Felice Laudadio, si confronteranno alla tavola rotonda di Bari, moderata da Laura Delli Colli: Roberto Cicutto, Amministratore delegato di Luce Cinecittà; Riccardo Tozzi, Presidente dell’Anica; Giorgio Gosetti, Direttore delle Giornate degli Autori della Mostra di Arte Cinematografica di Venezia; Franco Montini, Presidente SNCCI - Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani.
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