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CANNES 2014 Proiezione speciale

Cartoonists: Foot Soldiers of Democracy: "censurate la censura!"

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- CANNES 2014: Il documentario di Stéphanie Valloatto esplora la dimensione politica e sociale dei vignettisti di tutto il mondo avvicinandosi a ciascuna delle loro storie

Cartoonists: Foot Soldiers of Democracy: "censurate la censura!"

Lontano dalle grandi star, dagli autori più riconosciuti e ammirati e dai pronostici su chi si aggiudicherà la Palma d'Oro (o qualsiasi altro premio), il  67° Festival di Cannes, come in tutte le edizioni precedenti, riserva uno spazio al cinema impegnato e d'attualità politica, sociale e culturale. Quest'anno, tra il ritratto della Siria sanguinaria (in Silvered Water, Syria Self-Portrait) e l'Ucraina divisa (in Maïdan [+leggi anche:
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di Sergei Loznitsa) è in proiezione speciale Cartoonists: Foot Soldiers of Democracy [+leggi anche:
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(lett. vignettisti: soldati della democrazia), un documentario che raccoglie le esperienze di una professione che ci aiuta a vedere ciò che accade intorno a noi in modo diverso. I vignettisti sono figure pressoché fondamentali nei media, stretti, loro malgrado, tra il loro impegno per la società e la loro volontà di ridere di essa (e con essa). La debuttante francese Stéphanie Valloatto firma il suo primo e impegnato documentario centrandosi su di loro, le loro storie e, soprattutto, su quelle che generano i rispettivi lavori.

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Plantu a Parigi, Nadia Khiari in Tunisia, Mikhail Zlatkovsky a Mosca, Michel Kichka a Gerusalemme, Baha Boukhari a Ramallah (Palestina), Rayma Suprani a Caracas, Angelo Boligan in Messico, Jeff Danziger a New York, Damien Glez a Uagadugú (Burkina Faso), Lassane Zohore ad Abidjan (Costa d'Avorio), Pi San a Pechino, Sottile e Baki Bouckhalfa ad Algeri, e Kurt Westergaard a Copenaghen. In tutto il mondo, hanno tutti qualcosa in comune: come i loro paesi, ciascuno di loro è in lotta contro qualcosa. Il loro lavoro disturba il potere, che sia politico, economico o religioso: Westergaard, per esempio, è stato il creatore infame delle vignette su Maometto che fecero il giro del mondo nel 2005, bruciando in parte i ponti tra il mondo islamico e l'Occidente. Limitati dalla correttezza politica che li soffoca, i vignettisti danno fastidio a chi ha paura di loro: come si dice nel film, "la matita è un'arma", ma ciò che si dovrebbe temere è "la paura della società", che finirà per censurare se stessa.

La censura aleggia su ciascuna delle storie che Valloatto ci propone nel suo film, prodotto e co-firmato dall'altrettanto impegnato Radu Mihaileanu (Vai vivrai [+leggi anche:
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, La sorgente dell'amore [+leggi anche:
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): da quella che la stessa società esercita su certi tabù in Costa d'Avorio e Burkina Faso a quella che in Cina ha cercato di mettere a tacere figure come Ai Weiwei (che vediamo nel film), passando per quella che in Tunisia si combatte col disegno di un gatto, Willis of Tunis, al grido di "censurate la censura!". Al contrario, l'approccio di Valloatto e Mihaileanu non pone limiti a questi umoristi, ma permette loro di parlare apertamente, senza paura, di una realtà che spesso glielo impedisce. Senza proporre novità cinematografiche, né una particolare originalità, Cartoonists: Foot Soldiers of Democracy riesce a essere un ritratto gradevole e rivelatore di una professione che finisce per rappresentare la vera sentinella della democrazia, della libertà di espressione, e che molto spesso se la deve vedere con l'inettitudine e l'ingiustizia di chi esercita la censura: il potere.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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