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VENEZIA 2014 Concorso

Hungry Hearts, un bambino indaco tra di noi

di 

- VENEZIA 2014: Saverio Costanzo al suo quarto film con un dramma familiare girato come un thriller in una inospitale New York

Hungry Hearts, un bambino indaco tra di noi

Un bambino indaco. Dopo la lettura psichica di una medium consultata nel centro di New York, Mina si convince che il suo sia un bimbo speciale, uno di quelli che i fedelissini del New Age chiamano indigos. Mia è una ragazza italiana che lavora negli Stati Uniti. Ha conosciuto Jude, suo marito, nel bagno di un ristorante cinese in cui erano rimasti rinchiusi entrambi. E' proprio su questa ilare scena che si apre Hungry Hearts [+leggi anche:
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 di Saverio Costanzo, in concorso alla Mostra di Venezia

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Ora il bambino ha sette mesi e ha smesso di crescere. Convinta di dover proteggere suo figlio da qualsiasi forma di impurità proveniente da un ostile mondo esterno, Mia lo nutre solo con passate di verdure che lei stessa coltiva nella serra sul tetto del loro palazzo. Niente latte, né carne né proteine vegetali. Jude, disperato, lo porta da un medico: malnutrizione. Il bambino è in grave pericolo. Inizia una escalation delle tensioni tra i due genitori, che si trasforma in uno scontro quando Jude, dopo aver visto un avvocato, decide di "rapire" il bambino e portarlo dalla sua anziana madre. 

Al suo quarto lungometraggio, Costanzo affronta il dramma familiare spostando a New York l'ambientazione del romanzo "Il bambino indaco" dello scrittore veneto Marco Franzoso, da cui è tratto il film. Probabilmente susciterà le ire di animalisti e vegetariani per aver messo davanti all'obiettivo della sua macchina da presa un caso limite che sconfina nella patologia ma che sembra piuttosto la condanna di un radicalismo che può portare all'eccesso. Ad essere messo in luce è in definitiva il fallimento di una coppia che si ama ma non ha saputo comprendersi e prendersi delle responsabilità. 

Protagonisti del film sono Alba Rohrwacher, a suo agio con la lingua inglese e con l'incarnazione di una madre ossessionata, e Adam Driver, apparso di recente in Inside Llewyn Davis per la regia dei fratelli Coen, Lincoln di Steven Spielberg e J.Edgar di Clint Eastwood, mentre sta attualmente girando nel ruolo di protagonista l'attesissimo Star Wars di J.J. Abrams, "Episode VII", accanto a Harrison Ford, ed è inoltre entrato nel cast di Silence, prossima regia di Martin Scorsese. La nonna è interpretata dalla veterana Roberta Maxwell.

Girato con grande abilità in un rapporto d'immagine 1.66:1, come Barry Lyndon di Stanley Kubrick, con la magnifica fotografia di Fabio Cianchetti che richiama un po' gli anni 70 come nel film precedente del regista, La solitudine dei numeri primi [+leggi anche:
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Hungry Hearts crea rapidamente un'angoscia densa di interrogativi, grazie anche all'uso di grandangoli e inquadrature classiche da thriller. Il suo respiro internazionale lo apre ai mercati stranieri. Prodotto da Wildside e RAI Cinema, uscirà in Italia dopo Natale 2014 con 01.

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