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ROMA 2014

Gli italiani in campo

di 

- Massiccia presenza del cinema nazionale, tra titoli in gara per il Premio del pubblico e quelli presenti nelle diverse sezioni della rassegna

Gli italiani in campo
Biagio di Pasquale Scimeca

Con una selezione sempre più pop e "opportunamente schizofrenica", come l'ha definita lo stesso direttore artistico, nel Festival Internazionale del Film di Roma c'è posto per i film italiani apertamente rivolti al mercato, come le commedie che aprono e chiudono a rassegna (leggi l'articolo), e per quelli dichiaratamente rosselliniani come Biagio di Pasquale Scimeca

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In corsa per il Marc'Aurelio d'oro, assegnato quest'anno dal pubblico con il voto elettronico, Scimeca racconta la storia di fratel Biagio Conte, missionario laico molto popolare in Sicilia, un ragazzo come tanti che, in preda ad una crisi esistenziale, abbandona tutto e tutti, per cercare un senso alla sua vita, e decide di intraprendere, con il solo vestito che indossa, un viaggio che lo porterà da Palermo ad Assisi.

In concorso (la sezione si chiama Cinema d'oggi), assieme a Biagio ci sono altri due italiani. La foresta di ghiaccio di Claudio Noce vede la presenza del cast di un personaggio del calibro di Emir Kusturica, affiancato da Ksenia Rappoport, Adriano Giannini e Domenico Diele. Dopo l'esordio nel 2009 con Good Morning Aman [+leggi anche:
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, presentato in molti festival internazionali, Noce si misura con il thriller, che si sviluppa dietro l'apparente serenità di un piccolo paese alpino dove arriva un giovane tecnico specializzato per riparare un guasto alla centrale elettrica in alta quota. 

Terzo titolo italiano in concorso è I milionari [+leggi anche:
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, firmato da un autore molto interessante ed eclettico come Alessandro Piva. Tratto dall’omonimo romanzo scritto dal pubblico ministero Luigi Alberto Cannavale con Giacomo Gensini, il film porta sul grande schermo l’ascesa e caduta di un clan criminale napoletano attraverso il racconto di un boss e della sua famiglia, scissa tra l’aspirazione a una vita borghese e le pulsioni profonde del potere e della sopraffazione. Nel cast Francesco Scianna e Valentina Lodovini

Attesissimo nella sezione Gala Buoni a nulla di Gianni Di Gregorio, regista del fulminante esordio (all'età di 60 anni) Pranzo di Ferragosto [+leggi anche:
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e sceneggiatore di Gomorra [+leggi anche:
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. Ancora una commedia lieve che tocca temi profondi, in questo caso le angherie quotidiane a cui è sottoposto in ufficio e a casa un uomo gentile e indifeso, interpretato dallo stesso regista. Lo affiancano Marco Marzocca e Valentina Lodovini.

In Gala anche Tre tocchi di Marco Risi. Nel film a low budget con attori emergenti si intrecciano sei storie di giovani attori con la passione comune per il calcio, alle prese con successi e fallimenti. Nella stessa sezione troviamo anche un documentario, Giulio Cesare-Compagni di scuola, di Antonello Sarno.

Dedicata interamente al cinema nazionale è la sezione Prospettive Italia che ha selezionato Fino a qui tutto bene, il nuovo film di Roan Johnson, giovane regista che si era fatto notare nel 2011 con I primi della lista. Index zero è stato definito dallo stesso regista, il giovane Lorenzo Sportiello, "un film di fantascienza umanista", mentre Last Summer, opera prima di Leonardo Guerra Seràgnoli, è stato scritto dal regista con la collaborazione della celebre scrittrice giapponese Banana Yoshimoto e del fumettista Igort, e interpretato da un cast internazionale: la giapponese Rinko Kikuchi, l’olandese Yorick Van Wageningen, l’inglese Lucy Griffiths, la danese Laura Sofia Bach e l’americano Daniel Ball. 

Nella stessa sezione del festival si potranno vedere anche i documentari Due volte delta di Elisabetta Sgarbi, Largo Baracche di Gaetano Di Vaio, Looking for Kadija di Francesco G. Raganato, Meno male è lunedì di Filippo Vendemmiati e Roma Termini di Bartolomeo Pampaloni. Da segnalare infine gli "eventi" italiani 27 aprile 1914-Racconto di un evento di Luca Viotto, Ne ho fatte di tutti i colori di Marco Spagnoli, Ore 12 di Toni D’Angelo, L’orologio di Monaco di Mauro Caputo e Viaggio nell’animo dei figli della Shoa di Beppe Tufarulo.

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