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PREMI Svizzera

The Circle gran vincitore del Premio del cinema svizzero

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- È toccato questo venerdì a Ginevra, per la seconda volta, accogliere il tanto atteso Premio del cinema svizzero

The Circle gran vincitore del Premio del cinema svizzero
I vincitori del Premio del cinema svizzero

Dal 2013 il prestigioso Premio del cinema svizzero, organizzato dall’Ufficio federale della cultura in partenariato con la SRG SSR e l’associazione “Quartz” in collaborazione con Swiss Films, l’Accademia del cinema svizzero e le Giornate di Soletta, viene consegnato alternativamente nella capitale romanda e a Zurigo. L’idea è nata dalla volontà di creare un vero e proporio ponte fra queste due regioni emblematiche della produzione cinematografica svizzera che si incontrano forse troppo raramente. Come cornice privilegiata di questo avvenimento che raggruppa il meglio del cineme elvetico il suggestivo Bâtiment des Forces Motrices.

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Undici le categorie in gioco per un totale di 21 film (ri)proposti al pubblico durante la “Settimana delle nomination”. Quest’ultima non è solo una vetrina per le produzioni più rilevanti degli ultimi 12 mesi (l’insieme dei film nominati sono proiettati dal 9 al 15 marzo ai Cinémas du Grütli a Ginevra e al Fimpodium di Zurigo) ma anche un luogo di incontro dove discutere con i protagonisti del cinema svizzero. Attese le masterclass di Stina Werenfels e Bruno Deville

Gran vincitore di quest’anno la docufiction The Circle [+leggi anche:
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intervista: Stefan Haupt
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di Stefan Haupt, candidato svizzero per gli Oscar, che si aggiudica quattro premi (in tutte le categorie per le quali è stato nominato): miglior film di finzione, miglior sceneggiatura (condivisa dal regista con Christian Felix, Ivan Madeo e Urs Frey), miglior interpretazione maschile (che va alla Schooting Star 2015 Sven Schelker) e miglior interpretazione per un secondo ruolo (per Peter Jecklin). Forse più inaspettatamente l’intrigante documentario di Marcel Gisler Electroboy [+leggi anche:
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, si porta a casa ben due “Quartz”: quello per il miglior documentario e quello per il miglior montaggio (Thomas Bachmann). Il grande favorito di quest’anno Chrieg [+leggi anche:
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intervista: Simon Jaquemet
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di Simon Jaquemet deve invece “accontentarsi” di un solo premio (sulle cinque categorie per le quali è stato nominato), quello per la miglior fotografia che va a Lorenz Merz.

Il romando Pause [+leggi anche:
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, di Mathieu Urfer, si lascia sfuggire il premio per il miglior film di finzione ma si porta a casa quello per la miglior musica da film, composta dallo stesso Urfer in compagnia di Ariel Garcia, Marcin de Morsier e John Woolloff. L’intrigante Sabine Timoteo riceve invece il premio per la miglior interpretazione femminile per la sua toccante prestazione in Driften [+leggi anche:
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di Karim Patwa. Per quanto riguarda l’animazione è Timber di Nils Hedinger a portarsi a casa il “Quartz” in questa categoria. Discipline di Christophe M. Saber ha la meglio sui suoi quattro concorrenti (fra i quali Tišina Mujo di Ursula Meier) e si aggiudica il premio per il miglior cortometraggio. L’Accademia del cinema svizzero ha invece deciso di regalare quest’anno il Premio speciale dell’Accademia al direttore della fotografia Patrick Lindermaier che con il suo magico sguardo ha saputo illuminare una moltitudine di film svizzerifra i quali L’expérience Blocher [+leggi anche:
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di Jean Stéphane Bron o ancora Les grandes ondes (à l’ouest) [+leggi anche:
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intervista: Lionel Baier
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di Lionel Baier. Dulcis in fundo, lo storico regista franco svizzero Jean Luc Godard si aggiudica il Premio d’onore per l’insieme della sua carriera.

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