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NEW HORIZONS 2015

Performer: tra l'arte e la vita

di 

- Questo eccellente documentario sull'arte che ha il merito di essere accessibile è stato presentato al festival polacco New Horizons

Performer: tra l'arte e la vita
Performer di Maciej Sobieszczański e Łukasz Ronduda

Il duo di registi di Performer [+leggi anche:
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scheda film
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, già selezionato al Forum di Berlino e ora in lizza tra i film sull'arte al Festival T-mobile New Horizons di Breslavia, è riuscito in un'impresa molto ardua se non impossibile: presentare opere d'arte contemporanea e parlarne senza chiudersi in un gergo ermetico per i non addetti ai lavori.

Per presentare Oskar Dawicki (interpretato da se stesso), uno dei più importanti artisti di performance in Polonia, i registi Maciej Sobieszczański e Łukasz Ronduda hanno deciso di uscire dal campo dell'arte e di cimentarsi con un film di finzione. L'idea è ancora più rilevante di ciò che l'artista stesso (sebbene il genere della performance sia per sua natura all'opposto della finzione) fa nella sua opera riferendosi alla fantasia, al racconto di finzione... Il filo conduttore del film è una scultura che l'artista deve realizzare versando argento fuso nella gola di un essere umano. La finzione incontra qui la realtà: nella sua vita reale da artista, con le sue imprese artistiche esistenziali, Dawicki espone spesso il suo corpo al rischio.

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Performer riporta fedelmente le fonti dell'arte di Dawicki, ma ritrae anche l'artista nella sua vita quotidiana e nelle sue relazioni private e professionali (con un commissario, un commerciante, una gallerista...). Allo stesso tempo, il film rimane una forma d'esposizione al di fuori del contesto del museo o di un'istituzione che riunisce le più importanti performance dell'artista nel passato e delle opere create appositamente per il film.

Il film è prodotto da Wajda Studio (ex Scuola di cinema Andrzej Wajda) in co-produzione con TVP, Kosma Film, Heliograf, Artcore e Film Factory. Performer ha inoltre ricevuto sostegno da parte della Fondazione Art Stations e del Polish Film Institute. La fotografia è stata affidata a Łukasz Gutt e, per recitare al fianco di personaggi che rappresentano il mondo dell'arte, che qui interpretano se stessi (Oskar Dawicki, Zbigniew Warpechowski, Anda Rottenberg...), Sobieszczański e Ronduda hanno scelto gli attori Agata Buzek e Andrzej Chyra, molto famosi in Polonia.

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(Tradotto dal francese)

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