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INDUSTRIA Francia

Una ventata d’aria fresca per il credito d’imposta cinematografico

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- Aumento del tetto massimo a 30 milioni di euro, tasso del 30% per tutti i film in francese e apertura ad alcune opere nazionali in lingua straniera

Una ventata d’aria fresca per il credito d’imposta cinematografico
Il ministro della Cultura Fleur Pellerin

In un contesto europeo iper concorrenziale, in cui ogni Paese mette in evidenza l’attrattività dei suoi incentivi fiscali per attirare le riprese sul proprio territorio e dopo un intenso lobbying mediatico da parte di Luc Besson in favore delle produzioni francesi in lingua straniera (come il suo prossimo film, Valerian), che finora non possono beneficiare né del credito d’imposta sul cinema nazionale né di quello aperto ai lungometraggi internazionali, il governo francese ha valutato la situazione (il tasso di delocalizzazione dei film francesi con un budget superiore a 10 milioni di euro è salito al 57% nel primo semestre 2015) e ha deciso di migliorare nettamente la competitività degli incentivi fiscali francesi a favore della settima arte.

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Il progetto di legge finanziaria per il 2016 presentato dal ministro della Cultura Fleur Pellerin prevede che l'insieme delle opere cinematografiche girate in lingua francese, così come i film d’animazione e le fiction dette di forte impatto visivo beneficino di un tasso di credito d’imposta del 30% (delle spese eleggibili) contro il 20% attuale (eccetto le opere dal budget inferiore a 4 milioni di euro che erano già al 30%). Inoltre, nel 2016 il tetto massimo di credito d’imposta per la stessa opera cinematografica cambierà completamente, passando a 30 milioni di euro (contro i 4 milioni attuali). Infine, ed è una grande novità nel sistema francese, il credito d’imposta sul cinema nazionale “sarà aperto ad alcune opere in lingua straniera”: i film “a forte impatto culturale che utilizzano la lingua straniera per ragioni artistiche legate alla sceneggiatura” e le “produzioni cinematografiche ambiziose d’animazione o di forte impatto visivo orientate al mercato internazionale”. Si noti che il budget 2016del ministero della Cultura prevede per questo credito d’imposta un budget globale di 98 milioni di euro (ovvero 45 in più rispetto al 2015), un grande sforzo non certo privo di motivazione economica razionale, poiché concentrare le riprese in Francia permette di strutturare il settore cinematografico, diffondere la cultura e creare numerosi posti di lavoro. Si stima che per un euro di credito d’imposta versato, vengano realizzati 11,16 euro d’investimenti nel settore e lo stato percepisca 3,1 euro di entrate fiscali.

Si segnala, inoltre, che attraverso il progetto di legge finanziaria 2016 il budget del CNC si stabilizzerà a 672 milioni di euro (+1,38%)e non vi si attingerà per aumentare il budget generale dello Stato come negli anni scorsi, a scapito dei professionisti del settore. Basato su un meccanismo di mutualizzazione dei distributori cinematografici e audiovisivi che incita al reinvestimento e favorisce la creazione, il sistema francese vede il CNC percepire direttamente tre imposte (sul prezzo dei biglietti del cinema al 10,72% del prezzo del biglietto, sui servizi di televisione e sul video fisico e on-demand) le cui entrate sono ridistribuite in tutto il settore attraverso i fondi di sostegno.  

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(Tradotto dal francese)

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