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PRODUZIONE Spagna

Alberto Morais ultima il suo quarto film: La madre

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- Il cineasta torna ad affrontare il tema dell’abbandono dei giovani, gli indifesi e la sconfitta nel suo nuovo lavoro, ora in piena post-produzione dopo aver completato le riprese due settimane fa

Alberto Morais ultima il suo quarto film: La madre
Alberto Morais durante le riprese di La Madre (© Olivo Films / Dolores Sáiz)

Il 20 settembre sono terminate le riprese di La madre [+leggi anche:
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, una coproduzione tra Spagna (Olivo Films) e Romania (Fundatia Teatru Contemporan) diretta da Alberto Morais (Valladolid, 1976). Con protagonista il debuttante al cinema Javier Mendo, Nieve de Medina, Ovidiu Crisan, Alexandru Stanciu e Laila Marull – che ha già lavorato con Morais in Las olas [+leggi anche:
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– era uno dei 15 film selezionati all’Atelier della Cinéfondation dell’ultimo Festival di Cannes (dove si è stretto l’accordo per la sua distribuzione in Portogallo e Francia con Paulo Branco) e conta sull’appoggio di Eurimages, l’aiuto su progetto dell’ICAA e dell’IVAC (Istituto del cinema di Valencia).

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Come accadeva in Los chicos del puerto [+leggi anche:
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, suo film precedente, la città del Turia e i suoi dintorni (porto di Sagunto, Vinalesa, Borbotó, Foios e La Punta) hanno fatto da cornice alle riprese di questo film, il cui montaggio sarà completato a fine novembre a Madrid, per continuare la post-produzione in Romania ed essere pronto per i festival a marzo 2016.

Con un budget medio-basso, ma pari al doppio di quello di Los chicos del puerto, La madre segue Miguel (nome proprio che si ripete nei film di Morais), adolescente di 14 anni, figlio di una donna instabile e sfuggente, che non intende tornare al centro minori dove vorrebbero spedirlo i servizi sociali e che cercherà rifugio in casa di un rumeno ex amante della donna, sopravvivendo facendo ogni tipo di lavoro e insieme a María, proprietaria di un bar, che instaurerà con lui un rapporto materno.

Su sceneggiatura dello stesso Morais (che ancora una volta produce il suo cinema) e di Ignacio Gutiérrez-Solana e Verónica García (anche produttrice esecutiva), La madre, come ci racconta quest’ultima, “vede un cambiamento nello stile in Alberto, giacché la camera a spalla resta attaccata al personaggio centrale, mettendo tutta la parte emotiva in primo piano, per cui stavolta la geografia è il volto del protagonista”. 

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(Tradotto dallo spagnolo)

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