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INDUSTRIA Spagna

Il cinema spagnolo si vende meglio all’estero

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- Lo ha detto Ramón Colom, presidente di FAPAE, che ha parlato con la stampa al IX Madrid de Cine-Spanish Film Screenings, conclusosi ieri

Il cinema spagnolo si vende meglio all’estero
(©Madrid de Cine - Spanish Film Screenings)

Nel 2014, 157 film spagnoli sono stati proiettati fuori dalla Spagna. L’Italia, con i suoi 36 titoli, è il paese che ha consumato più cinema spagnolo, mentre l’America latina (con il 45%) supera l’Europa (37%) nella distribuzione di film spagnoli. Il numero di spettatori del cinema spagnolo all’estero ammonta a 30 milioni e l’incasso a 186,4 milioni di euro: il doppio rispetto alle cifre di cinque anni fa. Sono i dati esposti ieri da Ramón Colom, presidente di FAPAE, nel corso del pranzo con la stampa nell’ambito del IX Madrid de Cine - Spanish Film Screenings, che da lunedì si è tenuto nella capitale madrilena (leggi la news).

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Questi dati sono elaborati a partire da informazioni fornite da Rentrak e approvati dall’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo. Nello specifico, i 224 film prodotti nell’ultimo anno in Spagna (la metà sono documentari) rappresentano il 14% del totale continentale: questa cifra colloca la Spagna come ottavo paese nel mondo e terzo in Europa. Il titolo spagnolo più esportato – in 48 mercati – è stato la coproduzione con l’Argentina Storie pazzesche, il cui produttore Agustín Almodóvar (di El Deseo) ha ricevuto ieri il Premio FAPAE-RENTRAK 2015 al film spagnolo di maggior impatto internazionale. La commedia nera diretta da Damián Szifrón ha incassato 45 milioni di euro, vinto otto premi Platino (leggi la news) ed è stata nominata agli Oscar.

Agustín Almodóvar, che ha lanciato di recente in Spagna El clan [+leggi anche:
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 – coprodotto sempre con l’Argentina – e nel 2016 farà lo stesso con il nuovo film di suo fratello Pedro Almodóvar (Julieta [+leggi anche:
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Q&A: Pedro Almodóvar
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 sarà il titolo definitivo, per non coincidere con il Silence di Scorsese: leggi la news) e Zama [+leggi anche:
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 di Lucrecia Martel, sostiene l’“imbarcarsi in progetti dal respiro internazionale: non dobbiamo conformarci col nostro mercato locale, perché il cinema non conosce frontiere”; Colom conferma: “Pensare solo ai mercati nazionali non permette di rendere redditizio un film”.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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