07/01/2016 - Il film di António-Pedro Vasconcelos ha per protagonista il talento emergente Victória Guerra nei panni di una ragazza vittima della sua ossessione romantica

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intervista: Victória Guerra
scheda film], un film che narra le tragiche conseguenze di una storia d’amore idealizzata. Scritto dal collaboratore abituale di Vasconcelos, Tiago Santos, il film è basato sulla storia reale di una ragazza assassinata dal suo fidanzato, che cercò di occultare il crimine.

La versione di Vasconcelos di questo fatto di cronaca è incentrata sui motivi che hanno spinto il fidanzato all’omicidio, più che sull’indagine del delitto; eppure, la maggior parte della trama si svolge, paradossalmente, tramite flashback, mano a mano che un’agente di polizia legge i diari della vittima per chiarire il caso.

Questi due personaggi — Cristina, la vittima (Victória Guerra), e Madalena, la poliziotta (Soraia Chaves) — sono al centro della trama, incarnando ciascuna una specie di archetipo: la prima, la ragazza troppo romantica, appassionata e immatura; l’altra, la donna matura sempre più disincantata nella relazione segreta che intrattiene col suo collega di lavoro. Le loro storie si svolgono quasi in maniera parallela, e il destino della giovane finirà per condizionare le decisioni di Madalena.

Guerra — apparsa di recente in Cosmos [+leggi anche:
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intervista: Victória Guerra
scheda film] di Andrzej Zulawski, e che presto vedremo nella prossima pellicola di Benoît Jacquot, The Body Artist — è una vera rivelazione. L’attrice presta al suo personaggio un magnetismo sessuale e un’intensità emotiva difficile da trovare nel cinema portoghese degli ultimi anni.

La sceneggiatura mostra un lavoro meticoloso, anche se in alcuni momenti può sembrare più frammentaria del dovuto, a causa dei costanti flashback e la poco sviluppata trama criminale. A un certo punto, il personaggio di Chaves discute col suo amante (Ricardo Pereira) del caso, dicendo: "E’ chiaro che non sei mai stato una ragazza innamorata!". Siamo certi che neanche Tiago Santos lo sia mai stato, ma la sua sceneggiatura rappresenta senza dubbio un enorme sforzo d’immaginazione, così come un tentativo lodevole di comprendere come possa sentirsi una giovane innamorata messa a confronto con un desiderio sessuale misto a una visione idealizzata di come dovrebbero essere le relazioni. Alcuni dialoghi del film sono pieni di genio e ispirazione, dall’esame orale di letteratura inglese di Cristina — nel quale riassume le sue teorie sui rapporti d’amore conflittuali — fino alla storia della festa dietro il cielo, che le racconta il suo fidanzato mentre fumano marijuana.

Ad analizzare la trama, si scoprono varie influenze letterarie, dal classico di Emily Brontë Cime tempestose a Oscar Wilde, la cui opera La ballata del carcere di Reading — che ha ispirato una canzone del film di Fassbinder Querelle — si converte qui in una melodia in portoghese dal tono profetico: "Ogni uomo uccide ciò che ama".

Amor Impossível è un’altra collaborazione di successo tra Vasconcelos e il produttore Tino Navarro. Vasconcelos, che a 76 anni è senza dubbio uno dei più solidi registi del cinema mainstream portoghese, è solito impiegare molti anni per preparare un progetto. Per la prima volta nella sua lunga carriera, il cineasta ha lanciato due film in soli due anni (quello precedente, Os Gatos Não Têm Vertigens [+leggi anche:
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scheda film], è uscito nel settembre 2014). Si spera che questo intervallo insolitamente breve tra i suoi progetti preannunci l’inizio di una fase più prolifica per Vasconcelos.

(Tradotto dall'inglese)