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MONTREAL 2016

Il World Film Festival di Montreal, melting-pot di culture attraverso il cinema

di 

- La pelle dell’orso di Marco Segato, Everybody Happy di Nic Balthazar e La madre di Alberto Morais in concorso mondiale

Il World Film Festival di Montreal, melting-pot di culture attraverso il cinema
La pelle dell’orso di Marco Segato

La 40ma edizione del World Film Festival di Montreal (25 agosto-5 settembre) si aprirà con la proiezione dell’ultima fatica di André Forcier, già membro della giuria nel 2006 e più volte concorrente, che con il suo Embrasse-moi comme tu m’aimes tocca un tema delicato come la sessualità di una giovane paraplegica e il tentativo di rifiuto di suo fratello, nella Montreal degli anni ’40.

Nella sezione Competizione mondiale, l’Europa orientale è ben rappresentata Tiger Theory [+leggi anche:
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di Radek Bajgar (Repubblica Ceca) e The Constitution [+leggi anche:
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intervista: Rajko Grlić
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di Rajko Grlic (Croazia), oltre che da Summer’s Over del rumeno Radu Potcoavã e Titanium White del polacco Piotr Smigasiewicz. La Francia partecipa con Toril [+leggi anche:
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intervista: Laurent Teyssier
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di Laurent Teyssier e con Le paon de nuit [+leggi anche:
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di Dai Sijie in co-produzione con la Cina. Da segnalare anche le co-produzioni Belgio-Paesi Bassi Everybody Happy [+leggi anche:
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di Nic Balthazar e The Fury [+leggi anche:
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intervista: Hannah Hoekstra
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 di André Van Duren, e quella Germania-Qatar diretta da Soleen Yusef, House Without Roof. Svezia, Italia e Turchia hanno un solo rappresentante, rispettivamente While We Livedi Dani Kouyaté, La pelle dell’orso [+leggi anche:
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di Marco Segato e Swaying Waterlily di Seren Yüce. La Spagna prende parte con tre co-produzioni: con il Messico in La 4º compania di Amir Galván Cervera e Mitzi Vanessa Arreola, con l’Uruguay in Migas de pan [+leggi anche:
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di Manane Rodríguez e con Francia e Romania in La madre [+leggi anche:
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intervista: Alberto Morais
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di Alberto Morais.

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In linea con lo scopo del festival di “incoraggiare l’incontro tra le diversità culturali e la reciproca conoscenza tra nazioni”, troviamo tra le opere prime in competizione mondiale la produzione italiana Due euro l’ora [+leggi anche:
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, di Andrea D'Ambrosio, storia di due donne, un’italiana e una venezuelana, unite dal lavoro clandestino in una sartoria del sud Italia. Il tema dell’emigrazione tocca anche New World [+leggi anche:
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dei registi polacchi Elżbieta Benkowska, Łukasz Ostalskie Michał Wawrzecki che seguono il viaggio di tre ragazzi provenienti da Bielorussia, Ucraina e Afghanistan e per i quali la Polonia diviene il “Nuovo Mondo”. Altra presenza italiana è I nostri passi [+leggi anche:
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intervista: Mirko Pincelli
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, diretto da Mirko Pincelli. Le relazioni familiari sono al centro di We Were Dining and I Decided [+leggi anche:
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di Görkem Yeltan e ancora dalla Turchia arriva Dust di Gözde Kural. La Francia partecipa con À tous les vents du ciel [+leggi anche:
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di Christophe Lioud e il Belgio con Achter de Wolken [+leggi anche:
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di Cecilia Verheyden. I due paesi insieme hanno prodotto Comment j’ai rencontré mon père, diretto da Maxime Motte. La Serbia ha un unico rappresentante in Name: Dobrica, Last Name: Unknown di Srdja Penezic e la Germania ha una produzione propria in Longing for a Kiss di Julia Zieschee una co-produzione con il Kosovo diretta da Dren Zherka, ECHO.

La giuria del concorso mondiale, che riserva uno spazio anche ai corti, sarà composta da membri provenienti dai più diversi settori dell’audiovisivo. Solo per citarne alcuni, saranno presenti lo sceneggiatore e regista russo Sergei Bodrov, il produttore canadese Claude Gagnon il serbo Goran Markovic, attivo sia sul fronte cinematografico, che televisivo e teatrale.

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