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BERLINALE 2017 Panorama

The Wound: un'antica tradizione con numerose implicazioni

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- BERLINO 2017: Il primo lungometraggio del regista sudafricano John Trengove è una storia forte su una tradizione tribale d'iniziazione alla virilità

The Wound: un'antica tradizione con numerose implicazioni
Nakhane Touré in The Wound

Dopo un paio d'anni di scelte piuttosto discutibili, il film d'apertura della sezione Panorama di quest'edizione della Berlinale ha fatto centro. Il primo lungometraggio del regista sudafricano John Trengove, The Wound [+leggi anche:
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, è un film potente, visivamente creativo e di grande attualità ambientato in un'atmosfera esotica, che racconta una storia avvincente di tradizioni, mascolinità e omosessualità. È stato presentato in anteprima mondiale al Sundance prima di essere proiettato a Berlino.

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Il personaggio principale, Xolani (Nakhane Touré), è un membro del popolo Xhosa in Sud Africa. Lavora in una fabbrica in città, e si reca a una montagna lontana con un gruppo di altri uomini per assistere all'ukwaluka - un'iniziazione tradizionale all'età adulta per i giovani nella tarda adolescenza. Il gruppo di ragazzi, chiamati "iniziati", sarà circonciso e quindi "preparato" per la vita da veri uomini. Ognuno di essi è guidato da un "accompagnatore", e Xolani si prende cura di Kwanda (Niza Jay Ncoyini), l'unico del gruppo che viene da una famiglia benestante di Johannesburg. Il resto sono per lo più bambini rurali e scherniscono Kwanda per essere un ragazzo di città eccessivamente sensibile. Kwanda, però, scopre rapidamente che Xolani è innamorato di uno degli altri accompagnatori, il burbero e un po' più anziano Vija (Bongile Mantsai). 

Trengove si assicura ad ogni passo che la storia mantenga la sua presa sul pubblico. Ci riesce prima tramite le forti immagini, che, oltre all'ambientazione nella boscaglia, includono la vernice bianca con cui i ragazzi vengono coperti durante i primi giorni dopo la circoncisione. E l'atto stesso della circoncisione di gruppo, estraneo alla maggior parte del pubblico, viene eseguito con eleganza, ma con una tale tensione che catturerebbe l'attenzione anche se la narrazione non fosse dettagliata e coinvolgente - e lo è sicuramente, fino al climax scioccante. 

Le questioni su cui soffermarsi a discutere sono abbondanti - dalla tradizione che è, per la mente moderna, non solo brutale, ma pericolosa per la salute, al modo in cui i giovani e gli anziani che li portano all'iniziazione lo percepiscono come il vero segno di ingresso nell'età adulta, all'idea della circoncisione come castrazione, e il suo potenziale e conseguente rapporto con l'omosessualità. Questo punto di vista moderno è rappresentato da Kwanda, un giovane uomo di città, mentre Xolani, d'altra parte, è un personaggio molto più misterioso, saggio a modo suo, e che fa da ponte tra il gruppo di tradizionalisti e l'adolescente che protegge.

Nel reparto tecnico, nel complesso buono, la fotografia di Paul Özgür spicca particolarmente, con la macchina da presa sempre a mano che zooma sui personaggi e poi torna indietro, oscillando e talvolta seguendo il punto di vista dei protagonisti, pur lasciando che il pubblico si orienti facilmente. E quando nasconde le cose, piuttosto che rivelarle, acquisisce una qualità speciale che attiene al tema e alla limitata conoscenza del pubblico in merito alla questione.

The Wound è una co-produzione tra la sudafricana Urucu Media, le tedesche Riva Filmproduktion e Edition Salzgeber, l'olandese Oak Motion Pictures, e le francesi Deuxième Ligne Films e Sampek Productions. Pyramide International ha i diritti internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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