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INDUSTRIA Francia

Dieci lungometraggi francesi d’animazione nel 2016

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- Produzione, finanziamento, distribuzione: zoom sulle principali tendenze emerse nel bilancio 2016 sul mercato d’animazione pubblicato dal CNC

Dieci lungometraggi francesi d’animazione nel 2016
Dilili à Paris di Michel Ocelot

A pochi giorni dal Festival di Annecy, in programma dal 12 al 17 giugno 2017, imperdibile punto di incontro per i professionisti del cinema d’animazione di tutto il mondo, il CNC pubblica il suo tradizionale studio annuale su un settore estremamente dinamico in Francia, sia a livello di talento artistico sia in termini puramente industriali, dalla formazione (l’eccellenza delle scuole francesi è internazionalmente riconosciuta) all’impiego, al rafforzamento del credito d’imposta, che recentemente ha portato alla creazione su suolo francese di una dozzina di studi e alla rilocalizzazione, in tutto o in parte, del processo di fabbricazione da parte di diverse compagnie di produzione.

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Dal punto di vista cinematografico, dieci film d’animazione sono stati realizzati nel 2016, contro i tre dell’anno precedente: Dilili à Paris [+leggi anche:
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di Michel Ocelot (leggi l’articolo), La famosa invasione degli orsi in Sicilia [+leggi anche:
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di Lorenzo Mattotti, Zanna Bianca [+leggi anche:
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di Alexandre Espigares, Petit vampire [+leggi anche:
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di Joann Sfar, Funan di Denis Do, The Tower [+leggi anche:
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di Mats Grorud, Kino di Jean-Loup Martin, Les as de la jungle - le film di David Alaux, Drôles de petites bêtes [+leggi anche:
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di Antoon Krings e Arnaud Bouron, e Zombillenium [+leggi anche:
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di Arthur de Pins e Alexis Ducord, appena presentato in premiere a Cannes.

Se questi dieci titoli rappresentano delle produzioni a maggioranza francese, sette di essi sono stati comunque coprodotti dall’Europa attraverso il coinvolgimento di paesi come la Germania, il Belgio, l’Italia, il Lussemburgo, la Norvegia e la Svezia. Da segnalare inoltre che sette dei dieci film sono dei lungometraggi d’esordio. Il budget medio ammonta a 7,3 milioni di euro, con un finanziamento coperto per il 37% dai produttori francesi, per il 21,4% con l’apporto di capitali stranieri e per il 14,7% dagli investitori televisivi (in particolare con tre opere coprodotte da France 3 Cinéma, e altre cinque pre-acquistate da Canal+), e con la stessa percentuale dai mandati (distribuzione e vendite internazionali), per il 5,5% dagli aiuti regionali, per il 4,9% dal sostegno del CNC e per l’1,7% dalle Sofica (Società di finanziamento cinematografiche e audiovisive). 

Sul versante della distribuzione, 35 lungometraggi d’animazione sono usciti nelle sale francesi lo scorso anno, di cui 11 americani, 10 francesi e quattro di altri paesi europei. In media, un film d’animazione è distribuito in 346 cinema in Francia (contro 139 dei lungometraggi di altro genere) e complessivamente nel 2016 questi titoli hanno incassato 34 milioni in Francia (2,8 milioni guadagnati dai film francesi, ovvero l’8,4% del mercato, contro l’88,6% detenuto dalle pellicole statunitensi). Infine, all’estero, i film francesi hanno attirato l’anno scorso 5,6 milioni di spettatori.

Stando alla lista dei beneficiari dei diversi aiuti accordati nel 2016 dal CNC, il futuro del cinema francese d’animazione si presenta sotto i migliori auspici: si rilevano, infatti, un sostegno alla sceneggiatura per Trois contes magiques pour enfants mutants di Alejandro Jodorowsky, un anticipo sugli incassi per Saules aveugles, femmes endormies [+leggi anche:
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intervista: Pierre Földes
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di Pierre Foldes (ispirato ad Haruki Murakami) e per Mano d'opéra di Alain Ughetto, un aiuto allo sviluppo per Minuscule 2 - Les mandibules du bout du monde [+leggi anche:
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di Thomas Szabo e Hélène Giraux, e ancora dei fondi per la lavorazione di Slocum di Jean-François Laguionie, Les nazis, mon père et moi di Rémy Schaepman, Panique organique del duo Pierre Volto - Marion Montaigne e Calamity, une enfance de Martha Jane Cannary di Rémy Chayé.

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(Tradotto dal francese)

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