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TORONTO 2017 Apertura

Borg/McEnroe: cresce la leggenda

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- TORONTO 2017: Con questo racconto sulla rivalità tra Björn Borg e John McEnroe, in apertura al Festival di Toronto, Janus Metz passa dal documentario alla finzione

Borg/McEnroe: cresce la leggenda
Shia LaBeouf in Borg/McEnroe

Mentre, probabilmente, non ci sono dubbi sul fatto che Roger Federer e Rafael Nadal siano i più grandi tennisti della storia, resta ancora in discussione quale sia la figura più iconica ad aver impugnato una racchetta. Sono esistiti giocatori più famosi di Björn Borg e John McEnroe?

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di Janus Metz, che ha aperto il Toronto International Film Festival, ripercorre il torneo di Wimbledon del 1980. In quell'anno Borg mirava al record di cinque titoli consecutivi al Torneo di Wimbledon e McEnroe si imponeva come suo avversario principale. Il film richiama anche il gusto dei media nel mettere a confronto i due giocatori: Borg il campione impassibile, McEnroe l'americano emergente, snob e irascibile. È proprio la personalità dei due tennisti al centro del grandioso film di Metz, un film destinato a rafforzare la leggenda di queste due star del tennis e creare una nuova generazione di fan.

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La sceneggiatura dell'ex giornalista sportivo Ronnie Sandahl si concentra soprattutto sulla psicologia dei due sfidanti, piuttosto che sulle statistiche e sui virtuosismi tecnici, nonostante ci siano molti dati sportivi reali, in particolare nei numerosi flashback. Tuttavia la cosa che si nota di più è che il film non tira fuori la collaudata tesi per cui McEnroe e Borg fossero agli antipodi (la loro rivalità fu ribattezzata “fuoco versus ghiaccio”), ma li pone invece come due lati della stessa medaglia; e la novità è che questo nuovo punto di vista risulta convincente. La tesi proposta è che entrambi fossero colmi di rabbia, ma mentre McEnroe era un vulcano in eruzione, Borg taceva le sue emozioni fino a renderle invisibili, ma non per questo inesistenti.

Dal momento che i filmmaker sono scandinavi, non sorprende che il focus sia su Borg, che resta lo sportivo svedese più conosciuto (con buona pace di Zlatan Ibrahimović) e che nel 1980 era uno degli uomini più famosi del mondo. Questa popolarità ci viene esibita in una delle prime scene, ambientata a Monaco, in cui Borg, per sfuggire a un gruppo urlante di fan, si infila in un modesto caffè dicendo di essere un elettricista.

È il primo segno che Borg è un personaggio tormentato; vorrebbe essere chiunque tranne che Borg stesso. La relazione con la figura paterna del manager (Stellan Skarsgård) si è fatta tesa, gli sponsor fanno pressione, e poi c'è anche la questione del futuro matrimonio con la collega rumena Mariana Simionescu (Tuva Novotny), di cui è innamorato sin dall'infanzia ma che lo vorrebbe libero dalle costrizioni del mondo sportivo.

L'attore Sverrir Gudnason ha una personalità magnetica quanto quella di Borg, con una performance densa di lunghi e significativi silenzi. Dalla parte opposta, l'americano Shia LaBeouf, con un carattere focoso e un'esistenza esposta come un'opera d'arte, è perfetto per ripetere questo stereotipo nei panni del suo personaggio.

Anche se si nota un grande impegno nel ricreare autenticamente le scene di tennis (ebbene sì, il meraviglioso tie-break del quarto set è stato ricostruito alla perfezione), è nella psicologia dei personaggi che Metz si è speso maggiormente, in quello che è il grande slam dei film sportivi.

Svensk Filmindustri International gestirà le vendite di questa coproduzione di Svezia, Danimarca, Finlandia, Repubblica Ceca di Svensk Filmindustri AB, Film i Väst, Sveriges Television AB - SVT, Yellow Film & TV - Filmiteollisuus Fine, Nordisk Film Production A/S e Sirena Film.

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(Tradotto dall'inglese)

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