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TORONTO 2017 Special Presentations

Thelma: l’amore può lacerarti

di 

- TORONTO 2017: Joachim Trier e Eskil Vogt presentano un thriller soprannaturale di formazione lesbico che trascende i generi e la realtà

Thelma: l’amore può lacerarti
Eili Harboe e Kaya Wilkins in Thelma

Con il suo quarto film, Thelma [+leggi anche:
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, l’acclamato filmmaker norvegese Joachim Trier torna alla sua madrelingua dopo il debutto in lingua inglese Louder than Bombs [+leggi anche:
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(2015). Torna anche a Toronto, dove arrivò la prima volta con Reprise [+leggi anche:
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nel 2006, vincitore del Discovery Award, e da allora la manifestazione canadese ha proiettato tutti i suoi film. Thelma ha avuto la sua prima internazionale come Special Presentation al 42° Festival internazionale del film di Toronto.

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Cresciuta in una piccola città costiera, Thelma (Eili Harboe) si trasferisce a Oslo per studiare biologia. È piuttosto introversa, sensibile e conservatrice a causa del rigoroso background cristiano della sua famiglia, quindi si ritrova senza veri amici all'università. In biblioteca, Thelma subisce una grave crisi epilettica; per fortuna, Anja (Kaya Wilkins) è accanto a lei e le viene immediatamente in aiuto. Dopo questa esperienza, Thelma si sente estremamente attratta da Anja, nonostante ciò sia contrario alle sue convinzioni. Un rapporto amichevole sboccerà tra loro, anche se più le due si avvicinano, più intense diventano le crisi di Thelma, il che ci porta a credere che siano probabilmente legate alle sue capacità soprannaturali.

Thelma potrebbe essere "facilmente" riassunto come un thriller soprannaturale di formazione lesbico, ma grazie al talento di Trier, è più che un raffinato film di genere. Alla sua quarta collaborazione consecutiva con il suo co-sceneggiatore, Eskil Vogt, i due realizzano qualcosa di completamente diverso dalle loro opere precedenti, che è paragonabile solo all’esordio come regista di Vogt, Blind [+leggi anche:
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(2014), dove c'è una  miscela simile di realtà e fantasia.

Thelma è, naturalmente, il personaggio che guida la narrazione, una ragazza che subisce una trasformazione inaspettata ma assolutamente naturale, diventando una donna ed esplorando la sua reale sessualità. La storia inizia come una favola, ma poi va molto più nel profondo nell'esplorazione della psiche di una ragazza religiosa repressa, che prova ansia nell’accettare se stessa. I suoi poteri soprannaturali sembrano una visualizzazione esternalizzata di questo processo travolgente. L'eroina non è in grado di gestire la forza del suo amore per Anja, quindi deve controllare l'universo per sopprimere la sua colpa. Thelma comincia come un omaggio all'horror degli anni Ottanta – da Brian De Palma a Stephen King, attraverso una critica bergmaniana della castrazione emozionale di origine religiosa, con conseguente ricostruzione quasi trascendentale di una realtà ultraterrena.

L'orrore di Thelma sta nel ritratto naturale dei poteri soprannaturali del personaggio principale grazie a una straordinaria performance della stella nascente Eili Harboe, che ha seguito una sorta di metodo fisico per affrontare le scene più esigenti. Trier segue Harboe in questo percorso naturale, allontanandosi visivamente dall'ambiente urbano, abbracciando per la prima volta la natura nordica selvaggia, catturata con un imponente CinemaScope dal suo fedele direttore della fotografia, Jakob Ihre, che serve a valorizzare la sensazione di costante limbo etereo.

Mentre è vero che Trier e Vogt non reinventano il genere, poiché sono sinceri nel mostrare le loro influenze narrative e i riferimenti, questo è il loro tour de force. Prendendo un soggetto ultra sfruttato ed elevando i suoi elementi, offrono un nuovo sguardo al film di genere che crea un'esperienza mozzafiato che continua a vivere dopo lo screening.

Thelma è una coproduzione norvegese-svedese-franco-danese di Thomas Robsahm (Motlys) con Mattias Nohrborg (B-Reel), Jean Labadie (Le Pacte) e Mikkel Jersin (Snowglobe); l’agente di vendite internazionali è la compagnia francese Memento.

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(Tradotto dall'inglese)

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