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LES ARCS 2017

La Surface de réparation: l’altra faccia della gabbia dorata

di 

- Christophe Régin firma un primo lungometraggio divertente, edificante e tinto di malinconia sul dietro le quinte poco splendente del calcio professionistico

La Surface de réparation: l’altra faccia della gabbia dorata
Franck Gastambide in La Surface de réparation

"Vigilo sugli interessi del club e dei giocatori cercando di proteggerli dai parassiti come te". Proprio come il personaggio principale di La Surface de réparation [+leggi anche:
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scheda film
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, primo lungometraggio di Christophe Régin, proiettato ieri nella sezione Playtime del 9° Festival del cinema europeo di Les Arcs, l'opulenta vetrina del calcio professionistico impiega nell’ombra uomini tuttofare, incaricati di supportare i giocatori nel quotidiano, di fungere da confidenti quando è necessario e soprattutto di risolvere i loro potenziali problemi da nascondere ai media. Va detto che le montagne di denaro prodotte dall'ambiente attirano molte avidità e che vi regna anche un certo fanatismo che lo rende un mondo chiuso, altamente codificato, da cui è particolarmente difficile uscire. Tanti temi che il regista e sceneggiatore del film (vincitore del Valois della sceneggiatura al festival di Angoulême), ovviamente molto ben informato sui costumi del calcio, coglie con grande precisione, ma senza cadere in un trattamento troppo naturalistico, bensì approcciando il suo soggetto attraverso una miscela di generi, in particolare iniettando un filo di commedia romantica in un corpus alla fine piuttosto malinconico basato sulla questione del dilemma morale.

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Al FC Nantes, Franck (Franck Gastambide) è un pesce piccolo ma molto utile. Recuperare un giocatore che ha dormito fuori, far riparare l'auto di un altro o rimediargli un lussuoso veicolo d’occasione, sorvegliare i giovani del centro di formazione all’entrata dei locali e fargli da padre surrogato e consulente, rimediare i passi falsi degli anziani, ecc. Guidato da Yves (Hippolyte Girardot), uno dei dirigenti del club, Frank consacra il 100% del suo tempo a un’istituzione di cui conosce tutti i meccanismi e che gli apre tutte le porte, senza però dargli uno status. Pagato in contanti o in natura (occupando l'appartamento di un giocatore andato in prestito, o in biglietti delle partite che poi rivende davanti allo stadio), mantiene così l'illusione di far parte di un club dove un tempo non è riuscito a diventare professionista. Ma questo legame d’interdipendenza inizierà a vacillare quando incontra la bella Salomé (Alice Isaaz), una giovane donna molto determinata, ben informata della vita dei calciatori e il cui obiettivo è quello di mettere le mani su un giocatore…

Rivendita di foto "hot" ai media, retroscena dei trasferimenti di vecchie glorie ("un nome è rassicurante, per ridurre la pressione") e festini notturni dei professionisti formano un netto contrasto con l'incrollabile passione dei tifosi e con le grandi aspettative dei giovani del club. Trattando il suo soggetto ad altezza d'uomo, senza magnificare nulla né denigrare, Christophe Régin mantiene un buon equilibrio tra il rispetto per l'amore del gioco e l'osservazione delle basse manovre che si svolgono ai suoi margini. Ben sostenuto dai suoi interpreti principali, il regista vince la scommessa di un film a mezza tinta, calpestando con cautela un terreno popolare attraverso il percorso di un antieroe, e decostruendo il mito del "re degli sport" senza cercare di distruggerne il cuore.

Prodotto da Les Films de Pierre, La Surface de réparation sarà distribuito in Francia il 17 gennaio da ARP Sélection. Le vendite internazionali sono affidate a Be for Films.

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(Tradotto dal francese)

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