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FESTIVAL Lussemburgo

Luxembourg City Film Festival: florilegio al Granducato

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- Per la sua ottava edizione, la manifestazione ha preparato una programmazione ricca di film, eventi e incontri di qualsiasi genere

Luxembourg City Film Festival: florilegio al Granducato
Gutland di Govinda Van Maele

Il contenuto dell’8° Luxembourg City Film Festival (22 febbraio - 4 marzo) è stato svelato in occasione di una conferenza stampa accompagnata dall’anteprima pubblica dell’ultimo film di Paul Thomas Anderson, Il filo nascosto. La proiezione si è tenuta in presenza dell’attrice lussemburghese Vicky Krieps, che si è distinta per la sua straordinaria interpretazione accanto a Daniel Day-Lewis.

Per quanto riguarda le tradizionali competizioni ufficiali, divise tra lungometraggi di finzione e film documentari, queste offrono agli appassionati del cinema un panorama scelto della produzione cinematografica mondiale. Tra i dieci film di finzione in lizza per il Gran Premio del Festival emergono produzioni lussemburghese (Gutland [+leggi anche:
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intervista: Govinda Van Maele
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di Govinda Van Maele), rumena (Pororoca [+leggi anche:
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di Constantin Popescu), inglese (Lean on Pete [+leggi anche:
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d’Andrew Haigh), greca (Pity [+leggi anche:
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intervista: Babis Makridis
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di Babis Makridis), danese (Holiday [+leggi anche:
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di Isabella Eklöf), israeliana (Foxtrot [+leggi anche:
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di Samuel Maoz), indonesiana (Marlina, omicida in quattro atti [+leggi anche:
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di Mouly Surya), iraniana (Disappearance di Ali Asgari), cinese (Free and Easy di Geng Jun) e australiana (Sweet Country di Warwick Thornton). Quest’anno spetta al regista Atom Egoyan presiedere la Giuria Internazionale del Luxembourg City Film Festival.

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I sei lungometraggi che concorrono al Premio del Documentario trattano argomenti che risuonano con l’attualità più recente, dalla schiavitù moderna (A Woman Captured [+leggi anche:
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di Bernadett Tuza-Ritter) alla nascita del terrorismo (Of Fathers and Sons [+leggi anche:
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di Talal Derki), dalla formazione degli atleti in Russia (Over the Limit [+leggi anche:
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di Marta Prus) al regno della violenza in Messico (La libertad del diablo di Everardo González), per passare alla crisi spagnola (Lots of Kids, a Monkey and a Castle [+leggi anche:
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intervista: Gustavo Salmerón
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di Gustavo Salmerón). Direttore artistico del Chicago Film Festival, Mimi Plauché sarà presidente della Giuria della Competizione Documentari.

Oltre la programmazione dei film destinati al giovane pubblico, la categoria Made in/with Luxembourg permetterà di conoscere la produzione cinematografica nazionale. Una serata speciale sarà dedicata ai cortometraggi realizzati sul territorio. Inaugurato nel 2017, il Padiglione della Realtà virtuale riaprirà le porte il 21 febbraio al Casino Luxembourg-Forum d’Arte contemporanea. Segnaliamo anche la Masterclass Atom Egoyan alla Cineteca del Lussemburgo (24 febbraio), senza dimenticare l’arrivo degli ospiti di fama, a partire da Volker Schlöndorff, vincitore nel 1979 della Palma d’Oro del Festival di Cannes per Il tamburo di latta. Il regista tedesco animerà sabato 3 marzo una Masterclass insieme al critico Michel Ciment. Fuori le mura, si potrà scoprire o rivedere, il film di Clément Cogitore girato in Siberia (Braguino, 2017), una mostra originale di film non ancora realizzati alla Galerie des Rotondes (Expo PITCH), e un’altra dedicata all’illustratore John Howe al Cercle Cité (There and back again. Visioni di Tolkien e di altrove, fino al 18 marzo 2018).

Anno dopo anno, il Luxembourg City Film Festival guadagna in ricchezza e in visibilità. Lo aspetta un bel futuro, all’avanguardia nell’innovazione tecnica ed estetica. 

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(Tradotto dal francese da Francesca Miriam Chiara Leonardi)

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