04/07/2005

Come si dice nel film del 1989, Field of Dreams di Ray Kinsella, "se lo costruisci, arriveranno", così è accaduto a Karlovy Vary. I così detti ex paesi dell’Est hanno ‘costruito’ un’iniziativa chiamata “East of the West Panel’ ("Sezione Est dell’Ovest") ed il 3 luglio l’hanno presentata a tutte le personalità di spicco dell’industria cinema presenti al Festival di Karlovy Vary, nell’intento di spronare e dare maggiore impulso alla promozione ed alla vendita dei loro progetti al di fuori dei confini nazionali.

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La sezione in pratica è costituita dalla presentazione di ventidue nuovi film, in fase di post-produzione e appena terminati, provenienti dall’Europa centrale e dell’Est, esclusa la Russia. Questi film, che dovrebbero avere le loro prime nazionali tra l’estate 2005 e la fine del 2006, sono stati presentati a distributori internazionali, ad agenti di vendite estere ed a rappresentanti di festival.
Se è ancora presto per dare notizie su eventuali accordi siglati, si può dire sin d’ora che l’iniziativa sia stata recepita favorevolmente anche dai più scettici riguardo l’uso ed i vantaggi dell’ennesimo pannello organizzato tra produttori.
"Credo sia una buona idea che, in quanto nuova, avrà bisogno di più tempo per portare risultati", ha detto Jana Cernik del Film Center Ceco, un’organizzazione che sostiene la promozione del cinema ceco all’estero, e che è stata la promotrice della nuova sezione, assistita dal Film Industry office di Karlovy Vary.

Repubblica Ceca e Polonia hanno avuto un ruolo protagonista nel pannello, rispettivamente con sette e sei film, mentre l’Ungheria ne ha presentati tre. Si tratta dei paesi che hanno ‘risposto’ meglio alla chiamata della nuova sezione. Altri sono stati meno entusiasti, per non dire dubbiosi, nei confronti della nuova iniziativa, ma la sezione può comunque contare sulle adesioni di sei nuovi paesi (Lituania, Estonia, Lettonia, Bulgaria, Serbia e Montenegro e Slovenia), anche se solo con un film ciascuno.

(Tradotto dall'inglese)