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LEGISLAZIONE Italia

Cancellato il decreto "salva-cinema"

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"E' la tegola che sancisce la crisi definitiva del cinema italiano: lo Stato ci ha ufficialmente abbandonato". E' la reazione delle industrie cinematografiche associate all'Anica alla notizia che il decreto legge sugli interventi finanziari straordinari a favore della produzione cinematografica, all'approvazione della Camera dei Deputati, è stato fatto decadere dal Governo. "Dispiace che un governo che aveva annunciato grandi cambiamenti nel settore e riforme epocali, dimostri con i fatti che per il cinema non ha nessun interesse. La decisione di oggi si va infatti a sommare ai poderosi tagli riservati al cinema e allo spettacolo dalla Finanziaria 2006. Evidentemente si tratta di una decisione strategica, che lascia andare alla deriva un intero settore, il quale si trova, adesso, a fare probabilmente i conti con la crisi più nera mai subita". L'Anica ribadisce la volontà di attuare uno sciopero il 14 ottobre prossimo e nello stesso tempo ha chiesto un incontro urgente con il Governo e il Parlamento.

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Il ministro per i beni e le attività culturali Rocco Buttiglione incontrerà nei prossimi giorni il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: "Se si prosegue su questa strada si rischia di liquidare il nostro patrimonio. I tagli devono rientrare".
Sulla questione è intervenuto anche Roberto Benigni, il cui atteso film La Tigre e la Neve rischia di slittare per lo sciopero: "La cultura, in Italia, conta sempre meno. Tutto lo spettacolo e il cinema in particolare non interessano più, visto che non si dà loro alcun valore. Penso che questa sia l'opinione della maggioranza che si è trovata d'accordo nell'operare i tagli contenuti nella Finanziaria. Per lo spettacolo, invece, ci vuole molto tempo e denaro, talento e lavoro". Per Benigni le conseguenze peggiori si avranno soprattutto sui giovani: " Abbiamo così tanti grandi talenti che potrebbero girare il mondo ed è triste che non accada".

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