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CANNES 2007 Un Certain Regard

I sosia solitari di Harmony Korine

di 

In cerca di finanziamenti per il suo nuovo progetto, intitolato Mister Lonely [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, il trentaquattrenne californiano Harmony Korine è approdato nel Vecchio Continente, trovando sostegno presso le francesi O'Salvation Cine e Love Streams Agnés B., la britannica Recorded Picture Co. e l'irlandese Metropolitan.

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Chi ha visto Gummo e Julien Donkey-Boy, i due film che hanno reso celebre Korine prima nell'ambiente del cinema underground newyorkese e poi nel mondo, o ha apprezzato le sue sceneggiature per Kids e Ken Parker, diretti dal cantore del sesso/droga/bullismo giovanile Larry Clark, ritroverà però in Mister Lonely solo una copia riveduta e corretta degli elementi tipici del suo cinema: spaesamento, immagini oniriche e sporche, degrado morale, ambientazione suburbana, affetto e comprensione per i mostri sociali, i losers, i freaks.

Non che i protagonisti di Mister Lonely non siano dei romantici e teneri perdenti: il protagonista (il messicano Diego Luna) è un patetico sosia di Michael Jackson che si esibisce per le strade di Parigi finché non incontra una Marilyn Monroe (la deliziosa Samantha Morton) che lo convince a raggiungere una comunità di sosia (il Papa, la regina d'Inghilterra, il presidente Lincoln, Madonna, Sammy Davis jr. etc.) nelle Highlands scozzesi. Ma la forza vitale e caustica di Korine si esprime al meglio solo nell'episodio parallelo, nel quale una giovane suora missionaria in Africa cade da un piccolo aeroplano (guidato da "padre" Werner Herzog!) mentre lancia sacchi di riso alla popolazione sottostante e, dopo avere pregato Dio, atterra miracolosamente indenne. Salvo morire in un successivo disastro aereo mentre sta andando in Vaticano per incontrare il Papa che si vuol complimentare per il miracolo.

La presenza di altri personaggi del cinema europeo, come James Fox e Leos Carax (regista de Les amantes du Pont Neuf) non aiutano a liberare la cattiveria di questo ragazzo terribile americano che rimane imbrigliato nelle maglie della coproduzione che forse chiedeva un film più commerciabile.

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