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INDUSTRIA / MERCATO Italia

Il boom dei set in Italia

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- 230 produzioni audiovisive attive nella sola area di Roma, secondo il presidente Anica Francesco Rutelli, che ha partecipato ad un incontro sul futuro dell’industria del cinema

Il boom dei set in Italia
I partecipanti al webinar “Che cinema farà: conversazione sul futuro del cinema”

“Al 30 marzo si contano 230 produzioni audiovisive attive nella sola area di Roma”. A dirlo è il presidente dell’Anica, Francesco Rutelli, durante il webinar promosso da Hearst Magazines Italia e moderato da Piera Detassis dal titolo “Che cinema farà: conversazione sul futuro del cinema”. Questo boom di set in Italia nonostante il periodo difficilissimo causato dalla pandemia è dovuto secondo Rutelli alla pazienza, determinazione e collaborazione tra tutti gli attori coinvolti nella filiera. “Mentre osserviamo la disastrosa situazione delle sale cinematografiche, le produzioni sono ripartite grazie innanzitutto a produttori, maestranze, attori, e registi, con la collaborazione dei ministeri della cultura e del lavoro”. I costi maggiori per le interruzioni (un rischio non coperto dalle assicurazioni) e per la sicurezza sanitaria sul set sono stati sostenuti dal governo “che ha provveduto ad un tax credit più robusto”.  Un innalzamento del 10%, dell’aliquota massima, che passa dal 30% al 40%, come sottolinea Francesca Cima, presidente produttori Anica: “un aumento che è la media dei costi in più misurati sul budget”.

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“Sono stati 12 mesi di stop and go”, conferma Giampaolo Letta, vicepresidente e ad di Medusa, che ha ricordato i tanti film in arrivo in sala a febbraio 2020 e poi a ottobre e non ancora usciti. “Abbiamo dovuto rivedere, budget forecast e piani. Un anno fa non era scontato che la produzione riprendesse. Lo sforzo comune che c’è stato è encomiabile”.

Per Francesca Cima il prossimo impegno è capire quale sarà il destino di queste produzioni e concentrarsi sulla ripartenza della sala per tornare alla normalità. Luigi Lonigro (direttore 01 Distribution e presidente distributori Anica) è convinto che quando le sale riapriranno “i titoli italiani faranno la differenza, visto che il prodotto americano si è spostato molto in avanti. Il blocco ci ha fatto capire che le piattaforme possono essere un elemento complementare, mettendo da parte gli interessi delle singole categorie. Ma alcuni film hanno atteso un anno, hanno già fatto due lanci promozionali e l’esercizio, che è in grave sofferenza, è pronto a ripartire”.

Rimane l’incognita del ritorno degli spettatori in sala. Andrea Occhipinti, presidente Lucky Red, ha raccontato l’esperienza della piattaforma MioCinema, estensione delle sale, che partecipavano alla comunicazione social, al marketing e ai proventi. “Ci siamo preoccupati tempestivamente di mettere al sicuro i film e tenere in vita il dialogo con la comunità.  Si è cominciato a percepire questa piattaforma non come antagonista delle sale ma come una opportunità in più”. Occhipinti prevede una modalità migliore di quando c’era un certo affollamento di titoli e non si faceva in tempo a vederli. Quando riapriranno i cinema “cambierà la cronologia e il modo di fruire”.  La sala, conferma Rutelli “dovrà tener conto dei cambiamenti”.

“Sono 10 anni che il cinema supera ogni crisi e si rigenera continuamente”, conclude Francesca Cima. “Mi aspetto che il cinema ci sorprenda ancora una volta”.

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