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Kathrin Resetarits • Attrice

Shooting Star 2006 - Austria

di 

Kathrin Resetarits, prima di tutto una regista, si è fatta notare negli ultimi tempi anche come attrice. Per lei, le due cose non sono inconciliabili, perché si appassiona della creazione cinematografica in tutti i suoi aspetti. Karin, con una sigaretta in mano al fianco della foto ufficiale per le Shooting Stars, è integra e autentica in tutto. Oltre ai suoi film (il corto Ägypten e Strangers), opere semi-sperimentali rese profonde da una forte padronanza della scrittura, ha lavorato molto con Barbara Albert — per Free Radicals (2003) e Fallen oder schweben (2006) — e si è fatta anche notare per il ruolo di Martha, un personaggio minore di Crash Test Dummies di Jörg Kalt.

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Cineuropa: Da regista che è, quando ha sentito il desiderio di recitare?
Kathrin Resetarits: In realtà, la voglia di recitare arriva prima di quella di girare un film. Da piccola adoravo inventare dei personaggi — come mio padre Lukas, che è un one-man shows. Poi mi sono dedicata alla scrittura, guidata dalla mia ammirazione per certi autori come Cassavetes e Bresson. Per quanto strana possa sembrare questa associazione, secondo me questi due registi hanno compreso alla perfezione cosa vuol dire fare un film. Ho quindi studiato regia all’Accademia di cinema di Vienna. Poi alcuni colleghi e amici mi hanno chiesto di recitare. Così ora faccio due mestieri.

Questi due mestieri si completano o si contraddicono?
A dire il vero, all’inizio, sembravano poco compatibili, poi hanno cominciato a completarsi. Da regista, ora capisco meglio gli attori — come ad esempio la difficoltà di concentrarsi su un set rumoroso—. Stranamente, le mie preferenze variano a seconda della funzione che occupo. Quando recito, mi piace una cinepresa in movimento, quando dirigo la preferisco fissa.
Quando faccio l’attrice non influisco sul lavoro del regista. Jörg Kalt, mi ha lasciato molto libera. Barbara e lui sono amici e colleghi. Discutiamo molto.

I suoi film e anche quelli in cui recita sono molto esistenzialisti e spesso docu-fiction. E’ una nuova tendenza del cinema austriaco?
Senza dubbio. L’Austria è un piccolo paese che non ha molto interesse a produrre dei film per il grande pubblico — in ogni caso non ne avrebbe i mezzi. E’ più interessante per noi, evitare i cliché e inventarsi un nuovo modo di fare cinema. Cerchiamo di inquadrare le nostre vite da una prospettiva non-cinematografica e di raccontare storie che prendano spunto da esperienze personali.

Che ruolo le interessa per il futuro?
Devo ancora fare di tutto! Mi è difficile dare delle preferenze, ma conosco le mie qualità, quello che posso fare oppure no, e questo mi permette di decidere in base ai progetti che mi vengono proposti. Di solito accetto progetti in cui devo interpretare una persona che mi dà fiducia. Per esempio, quando Jörg Kalt mi ha chiesto di partecipare a "crash test dummies", ho accettato perchè mi è piaciuto il ruolo. Al contrario dei personaggi "normali" che interpreto per Barbara, Martha è strana, né carina né molto socievole ma piuttosto ai margini, una personalità che mi ha permesso di interpretare delle caratteristiche che in fondo abbiamo tutti.

Che progetti ha per il 2006?
Sto montando Ich bin ich, un lavoro sull’identità sotto forma di docu-fiction per il quale ho ripreso dei gemelli. Sto anche lavorando al nuovo spettacolo di mio padre. Saranno entrambi pronti in marzo. Aspetterò l’estate per scrivere un nuovo film.

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