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Kryštof Hádek • Shooting star 2010, Repubblica Ceca

“Sono attratto da ruoli impegnativi e storie forti”

di 

Kristof Hadek è nato nel cinema. La madre Jana Hadkova è una regista di documentari e il fratello Matej è anch’egli attore, apparso tra gli altri in Grandhotel [+leggi anche:
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, Tobruk e You cannot escape your shadows [+leggi anche:
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Sotto l’influenza della famiglia, Hadek ha rivestito diversi ruoli da bambino prima dell’affermazione in Dark Blue World, per il quale è stato nominato come Miglior attore non protagonista agli Czech Lion Award.

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Da allora Hadek ha fatto numerose apparizioni televisive e ha recitato in film come Some Secrets, Bestiarum, le commedie di successo Grape e Grape 2, e adesso in Three Season in Hell [+leggi anche:
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. E’ apparso anche sui palcoscenici dei teatri Rokoko e Svandove di Praga.

Cineuropa: Come hai iniziato a recitare?
Krystof Hadek: sono stato influenzato dall’ambiente in cui sono cresciuto. Mia madre è una regista di documentari e mio fratello maggiore è un attore come me. Quando avevo 14 anni, lui ne aveva circa 20 e stava già studiando al Conservatorio Ceco. Puoi immaginarti come sia stato per un ragazzino di 14 anni vederlo con tutte quelle belle, giovani attrici. Erano sempre molto carine con me e io credo di essermi innamorato un paio di volte. In più sapevo che la recitazione non prevedeva matematica, chimica o fisica. Volevo essere uno di quei ragazzi che fumavano di fronte alla scuola, guardando le ballerine andare e venire.

Ma hai lasciato il Conservatorio.
Sono stato buttato fuori, per il fatto che non frequentavo regolarmente. Non era che non ne avessi voglia ma stavo iniziando ad ottenere qualche lavoro e pensavo che fosse più importante che frequentare la scuola. Ho anche studiato alla London’s Academy of Music And Drama Art e ho fatto qualche lavoro teatrale. Ma mi ero dato al cinema. E’ come un capo estivo: incontri un gruppo di persone, passi del tempo con loro e poi passi ad altro.

Da che tipo di ruoli sei attirato? Amo i film in costume. Quando giri qualcosa di contemporaneo, devi solo andare sul set in jeans e maglia e metti addosso un altro paio di jeans. Sono attratto da ruoli impegnativi e storie forti, in particolare storie d’amore.

Come ti prepari per un ruolo?
Dipende dal materiale. Se si stratta di un film in costume faccio ricerche su quel particolare periodo. Se il personaggio si basa su una persona reale, leggo qualsiasi libro riesca a trovare su quella persona. Mi preparo anche fisicamente perché a volte giri per 16 ore al giorno. Ma principalmente cerco di scovare lo sviluppo del personaggio, ciò che c’è di dinamico dietro ad esso.

Tu sei meglio conosciuto internazionalmente per il tuo ruolo in Dark Blue World. Come sei riuscito ad essere scritturato per quel film?
Sono andato con mio fratello al casting. Alla fine hanno scelto me perché ero più giovane. Avevo 17 anni e non avevo alcuna esperienza militare, così i produttori mi hanno sottoposto ad un corso base per imparare a marciare, a fare il saluto, oltre all’intera esercitazione militare. Quando ho avuto la parte, ho iniziato a intervistare i veterani della Seconda Guerra Mondiale sulla loro esperienza nell’aeronautica della RAF. Com’è nella cabina? Com’è la paura? Fumavi nella cabina? Com’erano le ragazze? Le uniformi? Ho anche chiesto loro del periodo dopo la Guerra. Nonostante fossero tornati dalla Cecoslovacchia come eroi, dopo il colpo di stato comunista del 1948, molti di loro vennero imprigionati. Alcuni scapparono in Occidente. Fu un periodo triste, ma sono felice di aver preso parte a quel film.

Il tuo attuale film, Three Season in Hell, è ambientato nel periodo del dopoguerra. Raccontaci del tuo ruolo.
Il mio personaggio è inspirato ad un poeta Ceco dei quegli anni di nome Egon Bondy. Era un poeta clandestino. Molti suoi amici vennero effettivamente eliminati, giustiziati negli anni ’50 come nemici dello Stato. E’ molto sicuro di sé ma anche molto ingenuo perché credeva nelle idee Marxiste. All’inizio è molto inesperto ma verso la fine si scontra con fatti storici e capisce che non tutto è come credeva lui.

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