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Silvia Panáková

Producer on the Move 2010 – Slovacchia

di 

Silvia Panáková ha cominciato la sua carriera come assistente alla produzione in televisione prima di passare ad occuparsi di film locali e internazionali. Dal 2002 ha prodotto il premio Tibor Vichta per sceneggiatori sotto i 35 anni. Nel 2004 ha fondato con suo marito Erik Panák la ARINA, che ha co-prodotto T.M.A. di Juraj Herz, mentre è stato il principale produttore del film di Ivan Vojnár, My Husband’s Women.

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Cineuropa: Ci parli del premio Tibor Vichta.
Silvia Panáková: Il premio prende il nome da un grande sceneggiatore slovacco. E’ una competizione unica nel suo genere in Slovacchia e ha dato buoni frutti: 40 progetti sono stati avviati. Avevo lavorato a un progetto simile quando vivevo all’estero. Quando sono tornata, lo sceneggiatore slovacco Ondrej Šulaj e la figlia di Vichta, la drammaturga Dagmar Ditrichová, mi hanno aiutato ad adattare il concorso all’ambiente slovacco. Si tratta di un’opportunità che viene offerta ai giovani scrittori per il cinema di far conoscere i loro lavori accanto a progetti slovacchi e internazionali.

Dal 2008, ARINA è stata partner del concorso polacco ScriptEast, al quale partecipa ogni anno il vincitore del premio Tibor Vichta per il miglior lungometraggio.

Il pubblico locale a quali sfide vi mette davanti?
Portare la gente a vedere un film slovacco è un processo complicato al quale partecipano positivamente o negativamente parecchi fattori. Per quanto riguarda il pubblico slovacco, fondamentale è scegliere bene gli attori, il soggetto e il genere. Un altro fattore è la volontà da parte dei distributori di fare il possibile per la promozione e per creare una campagna efficace attorno a un film. Però l’aspetto più importante è l’atteggiamento degli esercenti, che non sempre sono interessati a proiettare a lungo i film slovacchi, più spesso li ritirano dalla programmazione dopo sole due settimane, vista l’intensa competizione con i film americani. Spesso sono loro a togliere spettatori ai film slovacchi.

A quali grandi cambiamenti si sta preparando l’industria slovacca?
Quest’anno il tanto atteso fondo all’audiovisivo è attivo. Sostituirà l’aiuto statale alla nostra arte che proveniva in gran parte dal Ministero della Cultura. Questo nuovo tipo di finanziamento ha regole diverse che possono facilitarci il lavoro di produttori e co-produttori dell’audiovisivo.

Su cosa sta lavorando adesso?
Come prima cosa, stiamo finendo le riprese e ci stiamo preparando alla post-produzione quest’estate del docu-drama Time of Grimaces. Il film parla dello scultore del diciottesimo secolo F.X. Messerschmidt, famoso per le sue sculture di volti di personaggi dalle contorte espressioni facciali. In fase di sviluppo abbiamo anche un lungometraggio, dal titolo, Let Live!. Racconta la storia di un teenager durante gli ultimi giorni della seconda guerra mondiale. Il film parla di quel particolare momento della vita in cui il mondo innocente di un bambino si scontra fatalmente con quello stanco degli adulti. Stiamo anche lavorando a un documentario sul fotografo Robert Vano, originario della Slovacchia, le cui foto erano l’orgoglio di riviste come Bazaar, Vogue, Elle e Cosmopolitan.

Cosa si aspetta dalla sua partecipazione all’iniziativa Producers on the Move?
Vorrei incontrare nuovi produttori e trovare nuove idee per future co-produzioni. Si tratterà di sicuro di un’ottima opportunità per condividere esperienze con produttori da tutta Europa. Non vedo l’ora di imparare di più dalle industrie cinematografiche di altri paesi.

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