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Dragomir Sholev • Regista

Shelter, sin dove può spingersi un ragazzo

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Conosciuto per le sue interpretazioni in film come Christmas Tree Upside Down, Dragomir Sholev fa il suo debutto alla regia con il lungometraggio Shelter [+leggi anche:
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. Il regista ha parlato con Cineuropa dopo aver ricevuto il premio per la miglior regia ex aequo al Festival del Cinema di Bratislava.

Com'è nata l'idea della storia?
Dragomir Sholev: La storia è in parte autobiografica e in parte inventata e basata su esperienze di vita simili. Quando ero più giovane avevo un'ammirazione per un eroe punk del mio quartiere. Ero pronto a fare qualsiasi cosa pur di stargli vicino, ascoltare quello che diceva e imitare il suo comportamento. Perciò so sin dove può spingersi un ragazzo per imitare i suoi idoli.

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Ha lavorato alla sceneggiatura con Razvan Radulescu e Melissa de Raaf.
È stata la prima volta che ho lavorato con qualcun altro su una sceneggiatura. Non sapevo cosa aspettarmi, ma durante il nostro lavoro ho imparato molto sulla scrittura per il cinema. È stato interessante vedere come un'idea può essere sviluppata in modi diversi e avere interpretazioni completamente opposte. Molte volte non la pensavamo allo stesso modo e ci siamo dovuti fermare per discutere. Parlavamo in inglese ma scrivevamo nelle nostre lingue per mantenere il dialogo reale e autentico.

La fotografia di Krum Rodriguez dà vita a un movimento fluido e continuo. Come ha sviluppato l'estetica del film?
Non abbiamo usato una Steadycm, contrariamente a quello che tutti credono. Non era possibile perché avevo deciso di girare sequenze molto lunghe e fare centinaia di prove con la telecamera. Abbiamo costruito un sistema speciale per muovere la telecamera. Non posso spiegarlo in due righe, ma ci ha permesso di muovere la telecamera intorno a tutto il set.

Volevamo ricreare la realtà, e per farlo abbiamo deciso di mettere in secondo piano il materiale di scena, i vestiti e la luce. Ad esempio, la storia di svolge in un tipico caseggiato dell'epoca del comunismo, chiamato panelka. Solitamente gli appartamenti sono molto piccoli e hanno dei soffitti bassi. L'unica luce durante il giorno è quella che entra dalla finestra. Quindi con Krum abbiamo deciso di illuminare il set solo con le finestre. Era rischioso per l'esposizione, ma ha reso l'immagine molto realistica.

Come vede lo stato attuale del cinema e della produzione cinematografica in Bulgaria?
In generale sono ottimista, ma ora la Bulgaria sta attraversando una situazione molto difficile. Il governo ha dimezzato i finanziamenti statali, con la scusa che non ci sono soldi. Ma per i registi non ci sono alternative. Questo è l'unico fondo per il cinema che abbiamo, e quando non si ha il sostegno del proprio paese, è molto difficile cercare una coproduzione all'estero.

Penso che in Bulgaria ci sia una nuova generazione di registi che sta facendo film di successo, ma che si trova costretta a scontrarsi con la burocrazia amministrativa e l'assenza di priorità culturali nei piani di governo. Speriamo che questo momento critico serva a creare possibilità alternative di finanziamento.

Come avete organizzato la distribuzione del film?
Pensiamo di farlo uscire a marzo dell'anno prossimo. Credo che questo film sarebbe adatto per piccole sale di cinema indipendenti o cinema d'essai. Sfortunatamente, in Bulgaria non abbiamo queste catene di cinema, quindi dobbiamo far uscire il film nei multisala dei centri commerciali.

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