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Cécile Gaget • Esportatrice, Gaumont

“Una diversità molto interessante per i compratori”

di 

- L'intervista con la direttrice delle vendite internazionali della Gaumont, che descrive lo stato di salute del mercato cinematografico mondiale sottolineando i punti di forza della sua squadra

Abbiamo incontrato la direttrice delle vendite internazionali di Gaumont per una riflessione sullo stato di salute dei mercati mondiali del cinema e una messa a fuoco sulle carte vincenti della line-up del suo gruppo.

Cineuropa: I mercati mondiali sono usciti dal tunnel della crisi finanziaria?
Cécile Gaget: I mercati di Cannes e di Berlino sono andati molto bene. Negli ultimi due anni i distributori temporeggiavano, poi si sono resi conto, in Giappone per esempio, che non avevano più niente nelle loro line-up e che avevano bisogno di film. D’altronde, in questi ultimi anni, molti film americani realizzati per le ragioni sbagliate hanno invaso il mercato. Molti di questi ci hanno lasciato la pelle e questo modello con fondi d’investimento e Stati Uniti a rischio è crollato. Il cinema europeo, in particolare quello francese, presenta invece sempre una diversità molto interessante per i compratori.

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Il volume d’affari è tornato quello di un tempo, ma qual è la situazione dei prezzi di vendita dei film?
Dipende dai paesi. L’Inghilterra, la Germania e la Scandinavia sono abbastanza stabili. L’Italia e la Spagna restano dei mercati molto complicati con una specificità transalpina, dato che il cinema straniero occupa una piccola parte del mercato. Tra l’altro, la RAI ha appena annunciato che diminuirà il suo budget per le acquisizioni di film stranieri. In Giappone, i prezzi non sono allo stesso livello rispetto a qualche anno fa, ma le acquisizioni sono riprese. In compenso, in Cina si assiste a un’impennata incredibile dei prezzi, e bisogna essere attenti durante i negoziati, in particolare rispetto al sistema delle quote e delle clausole di censura.

Come si può incentivare la presenza del cinema europeo negli Stati Uniti?
In generale, i film francesi ed europei circolano piuttosto bene negli Stati Uniti, e anche i film in lingua inglese prodotti negli ultimi anni dagli studi cinematografici francesi sono stati accolti bene. I modelli alternativi alla Magnolia e IFC, con uscita simultanea in sala e in VOD, sono una grande novità. Alcuni dei nostri film sono stati distribuiti in questo modo registrando aumenti negli incassi, come è successo per MR73 [+leggi anche:
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. E A bout portant sarà al cinema il 22 luglio.

Oltre a La Conquête [+leggi anche:
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, che avete venduto molto bene a Cannes, quali altri titoli della line-up della Gaumont hanno avuto successo?

Abbiamo avuto molto successo con Un heureux événement (leggi l’articolo) di Remi Bezançon, sulla scia del suo film precedente, Le premier jour du reste de ta vie, che aveva funzionato molto bene in un certo numero di paesi, in particolare in Germania. A Cannes abbiamo venduto Un heureux événement, una bella commedia romantica, con un promo abbastanza lungo (5 minuti). È stato acquisito da diversi paesi, tra cui la Germania, la Spagna, l’Italia, ma anche da paesi più piccoli, cosa che non è avvenuta con Premier jour…. A Cannes abbiamo mostrato otto minuti di Intouchables di Eric Toledano e Olivier Nakache, un film che farà parlare di sé e che abbiamo venduto ai paesi più grossi. Le commedie riescono a viaggiare bene quando sono un mix tra comicità di situazione, storie forti e una bella dose di emozione nella sceneggiatura. Ma abbiamo anche lavorato bene con Les Lyonnais (leggi l’articolo) di Olivier Marchal che è una sorta di saga su una gang di mascalzoni con un cuore grande e un giallo psicologico con una certa profondità. Abbiamo inoltre dato il via alle vendite di Comme un chef con Jean Reno.

Com’è arrivato sulla vostra line-up Only God Forgives del danese Nicolas Winding Refn, del quale gestite le vendite con Wild Bunch?
Abbiamo incontrato Nicolas tramite Yves Chevalier, che aveva comprato la trilogia Pusher per la Francia. Abbiamo visto Bronson [+leggi anche:
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e ci è piaciuto tantissimo, così abbiamo avuto voglia di fare un film di questo genere. Wild Bunch aveva venduto Valhalla Rising [+leggi anche:
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e invece che farci concorrenza, abbiamo deciso di associarci per Only God Forgives, un film europeo con un piccolo budget e molta violenza.

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