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Steffen Reuter, Patrick Knippel e Leander Carell • Produttori

In cerca di autenticità ed emozioni

di 

- Tre produttori con background differenti uniti in Schmidtz Katze Filmkollektiv (SKF)

Un caso fortunato ha portato Steffen Reuter e Patrick Knippel della berlinese Filmkollektiv a unirsi a Leander Carell e la sua Schmidtz Katze nella città tedesca di Halle nel 2002.

I due giovani produttori di Berlino avevano scelto Halle per girare il thriller erotico di Igor Zarizki Devot, e la Schmidtz Katze di Carell era entrata nella produzione del debutto di Christoph Hochhäusler, This Very Moment, come co-produttore.

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“Ci siamo conosciuti durante le riprese e abbiamo capito di essere uguali”, ricorda Reuter. “Ed è stato così dal primo giorno: abbiamo gli stessi obiettivi in ogni ambito e ci completiamo in ciò che facciamo”. I due film sono stati proposti alla Berlinale 2003, subito dopo, il trio decise di unire le forze in Schmidtz Katze Filmkollektiv (SKF).

“In pratica, Patrick si occupa di affari societari e business, Leander di vendite e distribuzione, e cura i contratti, mentre io mi concentro sullo sviluppo, il finanziamento e la produzione dei lungometraggi”, spiega Reuter.

La co-produzione internazionale è stata presente da subito a SKF, ma non per una decisione cosciente dei tre produttori.

“Ci hanno convinto le storie”, ha dichiarato Knippel. “Abbiamo molti titoli attualmente e lo strumento della co-produzione ci ha aiutato a realizzarli”, aggiunge Reuter. “E poi è divertente conoscere altre culture: noi viaggiamo molto, e parliamo varie lingue”.

Tra le co-produzioni recenti di SKF ci sono il dramma epico Simon and the Oaks [+leggi anche:
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di Lisa Ohlin, prodotto con la svedese Göta Film, la danese Asta Film e la norvegese Filmkameratene, e il dramma sulla II guerra Mondiale di Agnieszka Holland In Darkness, prodotto con Studio Filmowe Zebra (Polonia) e The Film Works (Canada).

“La co-produzione serve anche ad assicurarci che un film venga distribuito altrove”, suggerisce Knippel, sottolineando che Black Ice del regista finlandese Petri Kotwica è rimasto al primo posto delle classifiche locali per sei settimane, Simon and the Oaks nelle sale svedesi per oltre 12 settimane con più di 4 milioni di dollari d’incasso, e In Darkness ha attratto oltre 1 milione di spettatori in Polonia.

“Ora siamo in un momento in cui l’etichetta SKF si è guadagnata la fiducia di finanziatori, distributori e rivenditori, e così possiamo lavorare a progetti più grandi”, spiega Reuter.

Due di questi progetti indicano chiaramente che il cinema di emozioni è la strada del futuro per la compagnia: Gladow’s Gang, dramma basato sugli eventi realmente accaduti del gangster Werner Gladow, soprannominato l’“Al Capone of Alexanderplatz” nella Berlino post-bellica, e Heart of Stone, adattamento dalla cupa fiaba di Wilhelm Hauff ambientata a fine XVII secolo. “Le sceneggiature sono state sviluppate per attrarre il grande pubblico con le loro emozioni”, aggiunge Reuter. “I progetto che abbiamo in programma hanno un chiaro elemento di intrattenimento, alcuni saranno girati in tedesco, altri in inglese”.

“È una questione di autenticità”, suggerisce Knippel. La decisione di non girare In darkness in inglese ma nelle lingue originali [polacco, tedesco, yiddish e ucraino] è stata giusta. Bisogna trovare il mercato giusto per ciascun progetto e posizionarlo in base ad esso”.

Tra gli altri progetti in sviluppo per SKF ci sono The Black Art, dramma in inglese su Johannes Guttenberg e l’invenzione della stampa con caratteri mobili nel XV secolo, il mix di animazione 3D e live action di How Tom & Esther Saved The World di Michael Hegner e un altro film in inglese, Palace of Tears, tratto da una sceneggiatura di Russell Gilwee su una coppia separata dal muro di Berlino nel 1962.

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