email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

Jobst Plog • Presidente di Eurimages

"Dobbiamo accettare che le persone siano diverse"

di 

- Con il nuovo sistema di domande online, inizia un’era senza carta al Fondo di Sostegno alle co-produzioni del Cinema Europeo

Con il nuovo sistema di domande online, a Eurimages inizia un’era senza carta. Il Fondo di Sostegno alle co-produzioni del Cinema Europeo non accetterà più richieste cartacee: il nuovo sistema sarà disponibile sul sito web di Eurimages dal 3 aprile 2013. Eurimages lancerà inoltre un nuovo programma di supporti per la distribuzione e il marketing. Il Presidente Jobst Plog spiega perché crede che in Europa non funzionerà avere un solo standard.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

Cineuropa: Quali sono le risorse di budget di Eurimages?
Jobst Plog: Il nostro budget totale di 25 milioni di euro è costituito dal contributo dei paesi per 23 milioni di euro, e i restanti due arrivano dagli interessi e dagli incassi dei film di successo. 

Gli stati più ricchi ricevono più fondi?
Non c’è un collegamento diretto tra pagamento e richiesta di fondi. L’allocazione segue criteri artistici perché l’obiettivo di Eurimages è il supporto al cinema d’autore. Il contributo dipende dal potere economico dei membri e dalla quantità di attività co-produttive nel paese stesso — se i due parametri cambieranno, adatteremo il contributo. Quando però parliamo dei progetti, non è mai oggetto di discussione quanto abbia pagato quel paese.

La crisi si riflette in contributi più esigui?
Molti paesi europei si lamentano perché hanno difficoltà a mantenere il loro contributo, ma né Spagna né Portogallo hanno ancora richiesto una riduzione.

Quali esperienze stanno facendo i nuovi stati membri?
La cosa bella di Eurimages è che più il gruppo cresce, più vari sono gli stili narrativi e gli approcci all’ideazione dei progetti. L’idea di come sia un film d’autore in Francia, Italia o Germania non è necessariamente lo standard per gli altri membri. Il cinema dell’Europa Orientale, che ha di recente ottenuto il successo al Festival di Berlino, è caratterizzato da vari stili narrativi e diverse tipologie di umorismo. Per me, è una vera ricchezza.

Il supporto di distribuzione è stato sospeso a fine 2011 perché alcuni distributori non potevano permettersi una equity ratio del 50%. Come è possibile controllare gli stanziamenti dei fondi?
Èun problema generale dei ‘paesi giovani’ dove non esiste ancora una garanzia per le uscite di sala. Se non funziona, va controllato tutto il sistema. Abbiamo società di audit che controllano localmente criteri e processi, ma è una missione impossibile creare un sistema che funzioni ovunque. In Svezia le cose sono gestite in maniera differente che in Albania. Dobbiamo accettare che le persone siano diverse. È una delle regole basilari per un’istituzione come quella europea, perché non funzionerebbe con uno standard unico.

Come funzionerà il nuovo supporto di distribuzione di Eurimages?
Vogliamo dare priorità al marketing. I paesi che ne beneficeranno saranno gli stessi, ma saranno aggiunte Georgia e Russia. Il nuovo sistema si basa su due principi, e include il supporto per la distribuzione di vari film. Vogliamo però promuovere anche i festival e alcuni cinema che si sono impegnati con i film europei. È una grande avventura, e questo è un bellissimo continente. L’Europa ha una grande varietà, diversità e tolleranza alla differenza, nella tradizione illuministica. Abbiamo questo, ma spesso lo dimentichiamo.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy